Immigrazione: oggi paghiamo le cattive decisioni del passato


Quattromila sbarchi in pochi giorni.
Decine di migliaia di persone pronte a partire dalle spiagge tunisine. E molte di più che potrebbero partire da paesi, come l’Egitto, coinvolti nel risveglio delle masse nel Nord Africa.

L’Italia è per queste persone la porta più vicina per entrare in Europa. E dunque il problema dell’immigrazione, che il governo della destra ha voluto rinviare, congelare, non vedere, invece di gestirlo, perché inevitabile in un mondo globalizzato, dove i paesi ricchi convivono con paesi poveri e poverissimi, è improvvisamente esploso in una dimensione drammatica.

Il Governo si sta dimostrando impreparato; un’impreparazione che non è casuale, ma il frutto di una impostazione ideologica della maggioranza, che ha sempre pensato di poter risolvere i problemi facendo come gli struzzi e cioè che mettendo la testa sotto la sabbia.

Davvero pensavano che gli accordi con Gheddafi servissero a risolvere i problemi del Maghreb e dell’Africa?

Il problema è che anche l’Europa sta facendo finta di non vedere questo dramma che la riguarda direttamente. E il richiamo dell’Italia alle responsabilità comuni pesa di meno sul piano internazionale anche a causa del discredito provocato dalle vicende interne.


L’opposizione è pronta a dare una mano in uno spirito di correttezza e collaborazione per fare fronte ai bisogni di un’emergenza umanitaria di tale portata.

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