Federalismo bocciato. Ma restano incollati alla poltrona

"Se giovedì il federalismo non passa, andiamo tutti a casa"; così si era espresso lunedì, in un'intervista al Corriere, il Ministro Maroni. Parere condiviso fino a ieri sera anche dal gran capo della Lega, Umberto Bossi.

Oggi pomeriggio la votazione nella commissione è finita in parità; secondo il regolamento parlamentare, è un voto negativo, il Governo non può procedere.

E invece sono intenzionati ad andare avanti, e anche Bossi, dopo un vertice con il premier, ha fatto l'ennesima marcia indietro. La Lega, quindi, si accoda all'esigenza del Premier di salvarsi dai suoi problemi personali.

Un vero federalismo è necessario e possibile. Quello che è stato respinto era un pasticcio, come abbiamo scritto più volte.

Questo federalismo non raggiunge i suoi obiettivi principali, non assicura l’autonomia degli enti locali, non innesca meccanismi virtuosi, non trasferisce competenze e soprattutto agisce con meccanismi che determinano un aumento delle tasse e gravi sperequazioni territoriali.

Il PD è pronto a confrontarsi seriamente sul federalismo; ma è difficile farlo con chi ai ragionamenti concreti preferisce le comode cadreghe romane...

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