Federalismo fiscale: rischi e opportunità

Ieri Il Sole 24 ore ha dedicato un approfondimento ai possibili effetti dell'attuazione del decreto sul federalismo fiscale.

L'articolo è basato su uno studio elaborato da Ifel, la fondazione scientifica di ANCI, l'associazione nazionale dei Comuni d'Italia.

Le conclusioni sono chiare: la riforma, così come disegnata dal Governo, può costare ai comuni oltre 2 miliardi e mezzo di euro, oltre a confermare tutti i tagli della manovra di luglio.

Il Partito Democratico ha già evidenzato che i Comuni "hanno già dato", avendo contribuito a ridurre la spesa, mentre le amministrazioni statali l'hanno aumentata.

Anziché tagliare, quindi, bisognerebbe rilanciare gli investimenti locali, imponendo una revisione intelligente e dinamica del patto di stabilità interno: basterebbe, per esempio, escludere da questo vincolo gli investimenti per le infrastrutture, per la viabilità, per le scuole, o per gli adeguamenti alle normative ambientali, per poter mettere in circolo oltre 22 miliardi, essenziali anche per il tessuto delle nostre imprese.

Il federalismo deve quindi partire proprio dalla convinzione che quel pezzo di Stato che sia chiama Comune, Provincia o Regione è il punto essenziale per lo sviluppo del nostro Paese.

Su questo il PD lancia la sua sfida a PDL e Lega.

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