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Lunedì 11 febbraio a Brugherio parliamo di politiche sociali

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Mentre in questi giorni ascoltate le promesse di Berlusconi e Maroni sull'IMU e sulle tasse, prendete nota di questi dati. Negli anni del Governo Berlusconi, con Maroni seduto sulla comoda poltrona di Ministro dell'Interno, il fondo nazionale per le politiche sociali , la principale fonte di finanziamento statale degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie, ha subito un taglio del 75% , passando da una dotazione originaria di 923,3 milioni di euro a 69,95 milioni. Nel dettaglio, il fondo per la non autosufficienza dai 400 milioni di euro del 2010 è stato eliminato , il fondo per le politiche della famiglia è passato da 185 milioni a 31 milioni e quello per le politiche giovanili è sceso dagli iniziali 94 milioni a 8 milioni . Contemporaneamente, per effetto delle manovre sul patto di stabilità, in Lombardia la Regione, le Province ed i Comuni si sono visti sottratti 11 miliardi di euro , con la conseguenza, tra l'altro, che complessivamente nei Co

Alitalia: tutto da rifare?

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Come nel gioco dell'oca, dopo quattro anni si deve tornare alla casella di partenza. Con un piccolo particolare, però: che nel frattempo abbiamo bruciato 3 miliardi di euro di soldi pubblici, che potevano essere destinati ad altro. Oggi Repubblica racconta la situazione di Alitalia, a quattro anni dal salvataggio targato Silvio Berlusconi, proprio spendendo 3 miliardi di soldi pubblici. I conti non quadrano: la compagnia perde 630mila euro al giorno , i 735 milioni di rosso accumulati nei quattro anni di gestione privata hanno bruciato quasi tutto il capitale, la liquidità in cassa si è assottigliata a 300 milioni. Il 12 gennaio scatterà la campanella del "liberi tutti". Gli azionisti, scaduto il vincolo del lock-up, potranno vendere le loro partecipazioni. E quindi cosa potrà succedere? Ci sono tre ipotesi: o gli azionisti aumentano il capitale , ma nelle attuali situazioni di crisi sembra la strada meno praticabile, oppure si ipotizza una rinazionalizz

L'aumento dell'IMU e la situazione del bilancio comunale

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Lunedì abbiamo scritto ( qui ) dell'aumento dell'aliquota IMU deciso dal commissario straordinario, la dott.ssa Maria Carmela Nuzzi. Avevamo fatto alcune ipotesi sulle motivazioni di questa decisione, scrivendo che molto probabilmente c'era il timore di non rispettare i vincoli del patto di stabilità, a maggior ragione dopo che l'asta del PAV era andata deserta. Ieri il Comune ha pubblicato la delibera, la n. 62, assunta dal Commissario con i poteri del Consiglio comunale. La lettura della delibera chiarisce la situazione dei conti del Comune, confermando le nostre ipotesi, con alcune interessanti informazioni ulteriori, purtroppo negative. Nella delibera, infatti, il Commissario formula alcune considerazioni su quanto si riceve dal Governo : - le risorse assegnate ai comuni nell’ambito del federalismo fiscale , ed in particolare quelle assegnate al Comune di Brugherio, hanno subito nell’anno 2012 una notevole riduzione, per effetto delle manovre dei Govern

Immigrazione: l'Italia paga per le scelte precedenti

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La politica migratoria del governo Berlusconi continua a perdere pezzi . A picconare i pacchetti sicurezza e la Bossi-Fini sono stati i tribunali ordinari, il Consiglio di Stato, la Corte di Cassazione, la Consulta e la Corte di giustizia dell'Unione europea. Oggi si è aggiunta la Corte europea dei diritti dell'uomo , che ha condannato all'unanimità l'Italia per i respingimenti verso la Libia . Il 6 maggio 2009 , a 35 miglia a sud di Lampedusa , in acque internazionali, le autorità italiane avevano intercettato una nave con a bordo circa 200 persone di nazionalità somala ed eritrea, tra cui bambini e donne in stato di gravidanza. I migranti sono stati trasbordati su imbarcazioni italiane e riaccompagnati a Tripoli contro la loro volontà , senza essere prima identificati, ascoltati né preventivamente informati sulla loro effettiva destinazione e senza avere la possibilità di presentare richiesta di protezione internazionale in Italia. Le successive condizioni di vita in

La vergogna delle dimissioni in bianco

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È un fenomeno sommerso che riguarda il 15% dei contratti a tempo indeterminato : prima si firma la lettera di assunzione e, pochi minuti dopo, quella di dimissioni. Così quando i contributi sono finiti, o serve un taglio del personale, il datore è libero di licenziare chi vuole. Una prassi illegale, che riguarda soprattutto le donne. I numeri sono, purtroppo, molto più chiari di mille parole. Sono due milioni di lavoratori coinvolti, 800.000 donne costrette ad abbandonare il lavoro attraverso le dimissioni in bianco (nel 90% dei casi le dimissioni forzate sono arrivate in seguito ad una gravidanza). E ancora: il 25% dei lavoratori almeno una volta si è trovato di fronte al fenomeno delle dimissioni in bianco e il 53% delle dimissioni forzate che avviene in aziende con meno di 15 dipendenti. Accade nei cantieri, nei negozi, nei centri commerciali, nelle botteghe artigiane, nelle imprese. Tra le ricamatrici di abiti da sposa di Barletta come tra gli operai delle officine metalmec