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Il ricordo delle foibe

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Oggi è la Giornata del Ricordo. Si celebra da pochi anni e la legge che la istituisce recita così, “La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.  "Cosa colpisce anche chi su quel confine orientale, il più tragico della penisola, non ci è nato come invece è accaduto a me e a tanti altri? Colpisce il tempo. La distanza tra eventi che hanno segnato lo spirito di un’epoca e di una terra e il momento in cui lo Stato ha dedicato a quegli eventi un giorno simbolico per ricordare e raccontare quel che accadde e ciò che causò.  Stamane Ilvo Diamanti su Repubblica spiega come il tempo, la rapidità, sia la chiave di senso della stagione che attraversiamo. L’ho letto pensando a quanto poco vicino a quello spirito sia un dop

L'Assemblea Nazionale di ieri. Inizia il mandato di Matteo Renzi

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Il ricordo di Mandela L'arrivo di Matteo Renzi sul palco Subito dopo il discorso L'abbraccio con Gianni Cuperlo Si è svolta a Milano l’Assemblea nazionale del nostro partito nel quale è stato proclamato segretario Matteo Renzi e nella si è votata l’elezione della nuova Direzione. Alla presenza dei big del Partito, dei nuovi eletti alla Direzione nazionale, dei volontari (una folta pattuglia partita anche da Brugherio all'alba della domenica mattina), sono stati avviati i lavori con gli interventi di Guglielmo Epifani, segretario uscente, e di Davide Zoggia, responsabile nazionale per l'organizzazione, che poi hanno lasciato spazio al nuovo segretario Matteo Renzi. Il lungo discorso di Matteo Renzi ha introdotto la piattaforma programmatica sulla quale il Partito Democratico impronterà il suo lavoro durante questi anni. Questioni centrali saranno il welfare basato sul sussidio universale, le unioni civili per gli  omosessua

Il dialogo, dove esiste

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Dite quello che volete, ma il Pd rimane l'unico partito in Italia dove esiste una vera dialettica.

Perché in un anno è cambiato il sentimento della base

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Sembra peggiore di quella del centrodestra, la situazione che si sta creando all`interno del Pd. Da quella parte, almeno a livello formale, tutti si inchinano e si uniformano nelle lodi al leader storico, al fondatore di Forza Italia e della coalizione che per anni ha governato il paese. Nel maggior partito di centrosinistra se le danno di santa ragione, a cominciare dal leader Maximo, per qualsiasi accadimento e per qualsiasi parola pronunciata da uno qualsiasi dei protagonisti della tenzone: Renzi contro Cuperlo contro Civati contro Pittella, per riassumere brevemente lo stato dei fatti. Oppure, se volete: un renziano contro un cuperliano contro un civatiano contro un pittelliano. [..] Ma insomma, al di là delle polemiche intestine, i dati paiono parlare abbastanza chiaro, sia quelli che riguardano gli iscritti che i simpatizzanti del Pd. Come sappiamo da poche ore, tra gli iscritti ai circoli Matteo Renzi sembra essere riuscito a strappare una vittoria sufficie

Primarie l'8 dicembre, gli interventi dei candidati al congresso.

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L'assemblea nazionale del Partito Democratico si conclude con un nulla di fatto: lo statuto non è stato modificato e quindi ci avviamo a celebrare il congresso con la precedente modalità. E' stata fissata la data delle primarie per la scelta del Segretario nazionale: 8 dicembre. Di quella giornata rimane le dedizione dei tanti militanti scesi a Roma e gli appassionati interventi dei quattro candidati, che qui riproponiamo: Gianni Cuperlo : " E' arrivato il momento di immaginare la società dopo la lunga stagione della destra. Siamo ormai alla fine della loro concezione della persona e della democrazia. E' giunto il tempo di indicare un'alternativa nostra:" Matteo Renzi  " Dobbiamo smontare un pregiudizio: dobbiamo essere ambiziosi e voler governare da soli! Non stare a rimorchio. Essere un partito ambizioso significa stare al passo con il cambiamento e saper lasciare il segno." Gianni Pittella  " Dobbiamo uscire dall’osses