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Il secondo trionfo di Macron è un ciclone che si abbatte sulla politica francese

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Lasciate le elezioni comunali, volgiamo lo sguardo alle elezioni francesi della scorsa domenica. Lo facciamo con Stefano Cagelli sul sito Unità.tv. Se due mesi fa qualcuno avesse scritto che  Emmanuel Macron  sarebbe diventato presidente della Repubblica francese con il supporto di una maggioranza bulgara all’Assemblea nazionale, e che  Theresa May  in Gran Bretagna sarebbe stata in balia di un  hung Parliament  tenuto sotto scacco da dieci deputata dell’Irlanda del Nord (tanto da farla definire dai suoi avversari interni – poco elegantemente – “una morta che cammina”), sarebbe stato preso per matto. E invece, ciò che abbiamo davanti agli occhi, oggi, è proprio questo scenario. Dopo la vittoria al ballottaggio del 7 maggio contro Marine Le Pen, il leader centrista-europeista di  En Marche!  – che oggi si chiama  La République En Marche!  – si ritroverà con una Camera quasi totalmente a suo favore.  Il partito di Macron è il vincitore indiscusso delle legislative francesi, ac

Quale gauche per l’Europa e il PSE? Hamon vs Valls, en attendant Macron

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D omenica scorsa,  Benoît Hamon , un politico molto di sinistra, ha preso più voti di tutti al primo turno e si giocherà il ballottaggio con l'ex primo ministro Manuel Valls L' Associazione EU Dem  ci racconta quale potrà essere il futuro della gauche francese. Il senso stesso del primo turno delle primarie della sinistra francese era in fondo quello di mostrare che si trattasse di un appuntamento utile. Le debolissime chance per il PS (i sondaggi restano impietosi), lo psicodramma innescato dalla non ricandidatura di Hollande, il confronto numerico con le primarie della destra erano condizioni di oggettiva difficoltà interna che si sommano a uno scenario esterno ancora più complicato. Sull’esito delle primarie pesano infatti tanti convitati di pietra: il populismo di Marine Le Pen, Fillon dato per candidato inevitabile al ballottaggio, Macron prossimo a lanciare una campagna che ci si attende come molto autorevole, la sinistra di Melenchon in costante crescita e c

In Siria usato il gas Sarin

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Nei post precedenti  vi avevamo raccontato dell'inchiesta del  quotidiano francese  Le Monde    sull'uso delle armi chimiche in Siria, dove il regime di Bashar al Assad avrebbe iniziato a utilizzarle contro i ribelli in maniera sempre più frequente a partire dal mese di aprile. E' notizia di ieri che materiali prelevati in Siria e analizzati in un laboratorio della Francia provano la presenza di gas sarin nei campioni.  Il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ha dichiarato che per questo “tutte le opzioni sono sul tavolo” , compreso l’intervento militare “nel luogo dove il gas viene prodotto o immagazzinato”. Laurent Fabius, ha poi spiegato che ora Parigi “è certa che il gas sarin sia stato utilizzato in diverse occasioni in Siria, e in maniera localizzata”. “Sarebbe inaccettabile – si legge in una nota del ministro – che i responsabili di questi crimini possano beneficiare dell’impunità”. Simili conferme sono arrivate oggi da Londra, dove il Foreign

Il Sahel, bomba da disinnescare nella polveriera araba

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Lapo Pistelli, responsabile Esteri del Partito Democratico, ha scritto per il quotidiano L'Unità un articolo sulla situazione in Mali, dopo l'iniziativa francese avviata in questi giorni. Di seguito il testo integrale dell'articolo. L’Italia contribuirà con una quota di addestratori alle operazioni antiterrorisrno iniziate su impulso francese in Mali. La decisione è stata annunciata in Parlamento dal Ministro Terzi e confermata nel Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea, dove la necessità di un’operazione militare decisa, capace di arrestare e respingere la penetrazione di Al Qaeda nello Stato africano, ha trovato un largo consenso. Ci si chiede oggi se l’iniziativa sia sufficiente, stanti le caratteristiche di quell’area, se sia addirittura tardiva, vista l’ampia mole di analisi già disponibili nei mesi scorsi su cosa stava accadendo, se ci si trovi davanti a un rischio di Afghanistan africano. Dopo la morte di Osama Bin Laden, Al Qaeda ha subito un process

"Una nuova strada per l'Europa"

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(AP Photo/Laurent Cipriani) - foto da www.ilpost.it Francois Hollande è da oggi il settimo presidente della Francia. Hollande si è insediato questa mattina, in una Parigi che lo ha accolto con la pioggia. "Il mandato che ho ricevuto è di rimettere in piedi la Francia", ha detto il neopresidente. Il leader socialista ha fatto riferimento alle molte sfide che la Francia deve affrontare: il debito alto, la crescita debole, la disoccupazione elevata e l'Europa che cerca di uscire dalla crisi. Nel suo discorso, Hollande ha fatto un appello "all'unità della nazione, prima condizione di una ritrovata fiducia. Le nostre differenze non devono dividerci. Il paese ha bisogno di riconciliazione. E il ruolo del presidente è contribuire a tutto ciò. Far vivere insieme tutti i francesi, intorno agli stessi valori, quelli della Repubblica", ha affermato il nuovo presidente. Ai partner europei, ha detto, "proporrò patto che unisca politiche di crescita e riduzi

Hollande vince. Sarkozy spera.

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E' la prima volta nella storia della Repubblica francese che il responso delle urne relega al secondo posto il presidente in carica. Il primo turno delle presidenziali francesi ha sì registrato l'umiliante, per Nicolas Sarkozy, sorpasso dello sfidante socialista, Francois Hollande ma ha anche reso evidente che il cuore della Francia è sempre di più conservatore e batte a destra.   Lo dimostra il successo personale di Marine Le Pen che con il 19,9 ha numericamente superato l'autentico trionfo del padre, Jean-Marie che nel 2002 raccolse il 17% ma scavalcò il premier socialista Jospin e andò al ballottaggio con Chirac. Sarkozy dalle elezioni del 2007 ha perso 6 punti percentuali. I socialisti ne hanno guadagnati circa due. E' il più alto risultato dei socialisti. Più alto di quello fatto registrare da Mitterand nel 1981. E mentre in Italia Angelino Alfano continua a ripetere che dopo le amministrative, assieme al Cavaliere, darà vita alla «più grande novità

L'amico di tutti

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foto Afp, dal sito www.linkiesta.it Il nostro Premier, si sa, è amico di tutti quelli che incontra . Così, dopo settimane di tensione con la Francia , oggi in occasione dell'annuale vertice bilaterale, tenutosi a Roma, Berlusconi ha fatto l'amicone di Sarkozy. Per farlo, ha dovuto smentire nel giro di pochi minuti tre suoi ministri , come ci racconta lettera43 : 1) ha smentito Bossi e la Lega rispetto alla decisione dell'Italia di partecipare ai bombardamenti sulla Libia , 2) ha smentito Tremonti , che cerca da settimane di arginare l'acquisto di Parmalat da parte dei francesi ; 3) ha smentito Maroni , rispetto alla questione dell' immigrazione , che tanto ha fatto litigare Francia e Italia. Domani naturalmente tutto questo sarà smentito... o forse anche prima. Giusto il tempo di far tornare Sarkozy a Parigi...