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Visualizzazione dei post con l'etichetta dimissioni in bianco

“188 firme per la legge 188”

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Roberta Agostini,    membro  della commissione statuto e della Direzione nazionale,    commenta la lettera-appello del Comitato “188 firme per la legge 188”, promossa per chiedere un impegno contro le dimissioni in bianco “Senza regole il Paese non cresce, questa è una battaglia per l’affermazione di diritti concreti, a partire da quelli connessi alla maternità. E’ difficile uscire dalla crisi in cui ci troviamo se non si riparte dal lavoro delle donne come motore di crescita e sviluppo per l’Italia. Le dimissioni in bianco sono una pratica barbara e in larga misura sommersa, che colpisce più duramente le donne giovani del Mezzogiorno, una grande risorsa mortificata. L'abolizione di questo abuso è il punto di partenza di un processo per rendere il nostro un Paese più moderno e civile” . Lo dichiara Roberta Agostini, portavoce della Conferenza delle donne del Partito Democratico, commentando la lettera-appello del Comitato “188 firme per la legge 188” , promossa per chieder

Valorizzare le donne conviene

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Ieri sono state tantissime le critiche alla Rai , dopo la scoperta di quella che è stata chiamata la "clausola gravidanza". Una voce contenuta al punto 10 del contratto di consulenza che la Rai offre ai collaboratori esterni a partita Iva, con cui l'azienda si riserva di terminare il contratto se una lavoratrice dovesse rimanere incinta e la sua condizione, assimilata a "malattia, infortunio, causa di forza maggiore o altre cause di impedimento", dovesse incidere, compromettendola, sulla sua produttività. Un tema che ha riproposto la questione del precariato e della vergognosa vicenda delle dimissioni in bianco cui sono costrette le donne nel mondo del lavoro (noi ne abbiamo parlato più volte su questo blog). Sempre ieri sono stati forniti altri dati, passati inosservati, che completano il ragionamento sul ruolo delle donne nel mondo del lavoro. Prendendo spunto dai dati della Banca d'italia, che dicono che se l'obiettivo di Lisbona del 60 per cento di

Il lavoro: i dati di oggi e le cose da fare

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Oggi Cgil, Cisl e Uil si incontrano tra loro, poi si confronteranno con la Confindustria . Domani è previsto l'incontro con il Governo , che ieri ha già visto i rappresentanti di commercianti e artigiani. I temi all'ordine del giorno sono l'occupazione, la precarietà, l'eccesso di tipi di contratto, le norme che regolano il mercato del lavoro. Su diversi tavoli tecnici gli esperti stanno mettendo a punto diverse ipotesi. “In un momento di crisi così profonda” sostiene Bersani, “sono decisive la coesione sociale e la condivisione degli obiettivi e degli strumenti”. Fermo restando che al primo posto dell'agenda deve esserci l’imperativo del fare qualcosa per dare lavoro. Oggi sono usciti dall'Inps nuovi dati, sul fronte del lavoro: quelli sulla cassa integrazione ordinaria sono in calo a gennaio, e sono in discesa anche le cifre di quella straordinaria e in deroga. Sono però cresciute disoccupazione e mobilità. Tra fallimenti e chiusure, tre anni di re

La vergogna delle dimissioni in bianco

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È un fenomeno sommerso che riguarda il 15% dei contratti a tempo indeterminato : prima si firma la lettera di assunzione e, pochi minuti dopo, quella di dimissioni. Così quando i contributi sono finiti, o serve un taglio del personale, il datore è libero di licenziare chi vuole. Una prassi illegale, che riguarda soprattutto le donne. I numeri sono, purtroppo, molto più chiari di mille parole. Sono due milioni di lavoratori coinvolti, 800.000 donne costrette ad abbandonare il lavoro attraverso le dimissioni in bianco (nel 90% dei casi le dimissioni forzate sono arrivate in seguito ad una gravidanza). E ancora: il 25% dei lavoratori almeno una volta si è trovato di fronte al fenomeno delle dimissioni in bianco e il 53% delle dimissioni forzate che avviene in aziende con meno di 15 dipendenti. Accade nei cantieri, nei negozi, nei centri commerciali, nelle botteghe artigiane, nelle imprese. Tra le ricamatrici di abiti da sposa di Barletta come tra gli operai delle officine metalmec