“188 firme per la legge 188”
Roberta Agostini, membro della commissione statuto e della Direzione nazionale, commenta la lettera-appello del Comitato “188 firme per la legge 188”, promossa per chiedere un impegno contro le dimissioni in bianco
“Senza regole il Paese non cresce, questa è una battaglia per l’affermazione di diritti concreti, a partire da quelli connessi alla maternità. E’ difficile uscire dalla crisi in cui ci troviamo se non si riparte dal lavoro delle donne come motore di crescita e sviluppo per l’Italia.
Le dimissioni in bianco sono una pratica barbara e in larga misura sommersa, che colpisce più duramente le donne giovani del Mezzogiorno, una grande risorsa mortificata. L'abolizione di questo abuso è il punto di partenza di un processo per rendere il nostro un Paese più moderno e civile”.
Lo dichiara Roberta Agostini, portavoce della Conferenza delle donne del Partito Democratico, commentando la lettera-appello del Comitato “188 firme per la legge 188”, promossa per chiedere, ancora una volta, un impegno contro le dimissioni in bianco.
"Noi ci siamo battute dentro e fuori le aule parlamentari prima per la legge 188, approvata nel 2007 con voto unanime durante il governo Prodi, e poi, subito dopo la sua abrogazione nel 2008 ad opera del precedente governo, attraverso la riproposizione di una nuova proposta.
Ora – conclude Agostini - continueremo ad impegnarci affinché ci si ritrovi in tante, in modo unitario e plurale, intorno all'approvazione di un provvedimento che afferma il diritto a lavorare senza essere sottoposte a ricatti".