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Visualizzazione dei post con l'etichetta Gelmini

Ministro, ci spieghi...

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No, basta, i tagli sono finiti. Il mio ministero non è più in grado di sopportare diminuzioni di finanziamenti. Così, pochi giorni fa, il Ministro Gelmini, in un'intervista a Repubblica ( qui per leggerla). Dopo avere negato i tagli per anni e avere denigrato gli studenti, i docenti e il personale che protestava, il Ministro finalmente ha preso la parola. Di seguito un commento di Pietro Virtuani, il brugherese segretario provinciale dei giovani del PD, che è anche membro dell'esecutivo della Rete Universitaria Nazionale: Ministro ci spieghi: perché quello che Lei chiamava riforma e che doveva portare efficienza e meritocrazia improvvisamente viene sconfessato proprio da lei , che invoca "basta tagli all'istruzione"? E non lo sa, Ministro, che invece i tagli continueranno, perché la sua "riforma" continua a ridurre risorse ancora per due anni? Ascoltare non vuol dire capire. L'università italiana, la ricerca, la scuola pubblica, eran

In piazza. Per la scuola. Dimenticata dal Governo

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Non è certo un buon momento per il Ministro Gelmini. Ma, purtroppo, non lo è, ancora di più, per la scuola italiana . Dopo la clamorosa gaffe sul tunnel dei neutrini dal Gran Sasso a Ginevra , che ha fatto ridere tutto il mondo (anche perchè, anzichè chiedere scusa, il Ministro ha insistito nel dire che non avevamo capito noi...), sono arrivati, nell'ordine, i dati relativi alle bocciature nelle scuole superiori , che smentiscono la "linea dura" del Ministro e, per finire, gli errori nelle prove per il concorso da dirigente scolastico . Tre esempi di come la scuola non stia di certo nelle priorità del nostro Governo, ormai allo sbando più totale. Senza, ovviamente, dimenticare tutti i tagli che la scuola pubblica ha subito in questo triennio di cattivo governo berlusconiano. Anche per questi motivi oggi sono in piazza studenti, docenti, personale tecnico e amministrativo . Pure in tempi di crisi, nel mondo nessuno, a parte l'Italia, ha tagliato i soldi all&#

Ministro Gelmini: bocciata!

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Scuole che non hanno neanche le sedie per gli alunni (vedi qui il video di Repubblica , che racconta il caso di una scuola di Roma). E ancora : docenti che mancano , in particolare per il sostegno agli alunni con disabilità, personale amministrativo largamente carente , classi "pollaio", con il record di una quarta elementare a Milano con 56 alunni (!),  contributi "volontari" a carico delle famiglie , per sostenere l'attività ordinaria della scuola. Il Corriere di oggi racconta ( qui ) l'inizio della scuola in Italia. Siamo messi male, e peggioreremo ulteriormente, dato che Tremonti ha già previsto ulteriori tagli all'istruzione nei prossimi anni. Solo il Ministro Gelmini non se ne accorge , e oggi, in un'intervista alla Stampa ( qui ), attacca e si difende, sostenendo che "la mia non è solo la scuola dei tagli". E per difendersi si vanta dei dati Ocse, che premierebbero il suo lavoro. Peccato che , come riportato sempre sul

Primo giorno di scuola

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Di imparare non si finisce mai, e quel che non si sa è sempre più importante di quel che si sa già. Oggi è il primo giorno di scuola a Brugherio , e con questo post vogliamo fare il nostro "in bocca al lupo" agli studenti e alle loro famiglie e augurare buon lavoro ai maestri e ai professori , ai dirigenti scolastici , al personale amministrativo e ai collaboratori scolastici . E anche a tutti coloro che in Comune si occupano dei progetti, delle risorse e delle strutture delle nostre scuole. La scuola ha subito, in questi tre anni di Governo nazionale di centrodestra, tagli pesantissimi , che purtroppo non sono ancora finiti, e che si sentono sempre di più, nella gestione e nell'organizzazione concreta di ogni giorno. I numeri sono chiari, e impietosi. Tagliare l'istruzione in Italia è come bruciare il petrolio per i Paesi arabi. Investire nella scuola , in un momento di devastante crisi, è stata invece la scelta di altri paesi europei, come Germania e Fran

Una nuova manovra lacrime e sangue per la scuola italiana

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Ancora tre anni di lacrime e sangue per la scuola italiana.   Non si è ancora concluso il piano triennale di tagli e ridimensionamenti, che   l'intero sistema formativo è di nuovo sottoposto alla scure   del governo Berlusconi.   I provvedimenti inseriti nella bozza della   manovra   economica   che sarà approvata oggi in consiglio dei ministri   recano   brutte notizie per la scuola italiana .   Stop   delle retribuzioni per un altro anno fino al 2014,   congelamento   degli organici dall'anno scolastico 2012/13,   accorpamenti   di scuole dell'infanzia , primarie e secondarie di primo grado in un unico istituto comprensivo e, dulcis in fundo,   ridimensionamento   di fatto degli insegnanti di sostegno.   Come già accaduto in altre occasioni , alla tragedia si accompagna la farsa: nei giorni scorsi il Ministero dell'Istruzione si era affrettato a dire che non sembravano esserci tagli alla scuola.   La Gelmini è di fatto un ministro commissariato , tenuta all

"Tremonti me l'avrebbe detto"

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Davvero incredibile quello che è successo ieri sera, durante la puntata di Ballarò . Il vicesegretario del PD, Enrico Letta , facendo riferimento al Documento di economia e finanza (DEF) presentato dal ministro Tremonti a Bruxelles, ha fatto notare che i soldi destinati alla scuola saranno ridotti di 4 miliardi per il 2012, di 4,5 miliardi per il 2013 e di altri 4,5 miliardi per il 2014. In totale saranno quindi tolti per i prossimi tre anni altri 13,5 miliardi all'istruzione. I dati sono stati presi da questa tabella: La tabella è a pagina 54 del documento che trovate qui . Messa in evidente crisi, la Gelmini ha subito pure la beffa di mostrare in pubblico come non sapesse nulla di questi nuovi tagli nel settore di sua competenza. Da qui il tentativo di giustificarsi: «Tremonti me lo avrebbe detto» , «la tabella è sbagliata». Una scena surreale, con Letta che si alza dalla poltrona, le porta i documenti ufficiali: il faldone del DEF indicandole le tabelle del testo u

Se un Ministro non sa di cosa parla...

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Domenica sera Mariastella Gelmini, Ministro dell'Istruzione, ha partecipato a Che tempo che fa, su Raitre, condotto da Fabio Fazio. Ha illustrato la sua posizione sulla scuola, sui tagli, sulle risorse a disposizione, sui mali che affliggono la scuola e su come il Governo ha risolto la situazione. L'intervista si trova qui . Il giorno dopo, sempre su Il Post , Marco Campione, che è responsabile del settore scuola per il PD lombardo, ha smontato pezzo per pezzo le considerazioni del Ministro . Il suo commento si trova qui .

Addio alle borse di studio universitarie

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Settimana scorsa su lavoce.info  Federica Laudisa scriveva : Il fondo che finanzia le borse di studio per gli studenti universitari scenderà nel 2011 a 70 milioni di euro dagli attuali 96 milioni, tornando più o meno sui livelli del 1998. In Francia e in Germania la spesa annua per il sostegno agli studenti è di 1 miliardo e 400 milioni. E mentre in altri paesi il pacchetto di aiuti è uniforme su tutto il territorio nazionale, per gli universitari giovani i criteri di ammissione alle borse variano di Regione in Regione e talvolta anche all'interno di una stessa Regione. Allegava inoltre questa tabella sconcertante: Italia vs Francia e Germania, nel 2008/09 ITALIA FRANCIA GERMANIA N° studenti universitari 1,8 milioni 2,2 milioni 2 milioni N° beneficiari di borsa 151.760 525.000 510.000 N° posti letto 40.935 160.000 180.000 Finanziamento statale per borse di studio (euro) 152 milioni 1,4 miliardi 1,4 miliardi La questione dei criteri di ammissione regionali ha già dato

Il decreto Gelmini smentisce la Gelmini

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Uno degli effetti della riforma Gelmini è legato al precariato nel mondo della scuola ; secondo i dati diffusi ieri dalla Cisl, sono ben 42.000, tra docenti e personale amministrativo, a essere rimasti a casa senza lavoro e stipendio. Un dato che smentisce le previsioni dello stesso Ministro , che aveva parlato di "soli" 12.000 posti in meno. Il paradosso è che a smentire il Ministro Gelmini è... lo stesso Ministro Gelmini! Il 15 settembre è stato infatti approvato un decreto salva-precari, che consente a coloro che sono rimasti senza un posto di avere la priorità di chiamata in caso di richieste per supplenze varie. Ebbene, il boom di richieste ha fatto emergere i veri dati dei tagli della Gelmini.

Sarebbe bastato Google Street View

Grazie a Metilparaben . DoppiaM

Scuola e università: la riforma coi fichi secchi

"Non si fanno le nozze con i fichi secchi", dice un vecchio proverbio, a significare che non ci si può rendere ridicoli, volendo realizzare qualcosa senza avere i mezzi necessari. Un proverbio che ben si adatta alla traballante riforma dell'università proposta dal Ministro Gelmini, che a un passo dal traguardo trova l'ostacolo della copertura finanziaria. Dimostrando così, nel concreto, quello che molti sostengono da tempo: le riforme della scuola e dell'università non le ha inventate la Gelmini, ma le ha imposte Tremonti, con la sua politica dei tagli. Il quotidiano La Stampa in questi giorni sta tracciando un interessante quadro sulle politiche del Governo Berlusconi, a metà del suo mandato. Rispetto a scuola e istruzione , il quotidiano nota come arrivata con un bagaglio di buoni propositi, la Gelmini ha aggiunto una sfida inedita e temeraria, quella di capovolgere i tradizionali tempi dell’intervento: invece di "riformare per tagliare” ha deciso di

La scommessa della scuola

Oggi studenti di vario ordine e grado aderenti a varie sigle e movimenti studenteschi si stanno mobilitando con manifestazioni in tante città italiane contro la riforma del ministro Gelmini. Oggi e domani si parlerà di scuola anche durante l'assemblea nazionale del Partito Democratico : il documento sulla scuola si intitola "Guardiamo al futuro. Dieci proposte per la scuola di domani" . Quel che uscirà da Varese non saranno slogan, ma proposte per la scuola del cambiamento , perché il PD sa bene che l'errore è arroccarsi in una difesa dell'esistente , mentre la strada più difficile, ma più interessante e più fruttuosa, è quella di immaginare un sistema scolastico pubblico capace di andare oltre i confini della scuola di stampo idealista , nata in epoca fascista con la riforma Gentile, e poi metterci le mani, in questo sogno, edificarlo tutti insieme, senza dogmi, senza schemi ideologici precostituiti, senza barriere. Ma questa sfida non la si può affrontare, s