La lattina dello scandalo

La recente notizia di tre sanzioni comminate dalla Polizia Locale al Parco Miglio di Brugherio, culminate in una doppia multa per un giovane "bevitore" reo di aver lanciato una lattina in un'aiuola, solleva interrogativi non indifferenti sulla priorità delle forze dell'ordine e sull'uso delle risorse pubbliche. 

Se sicuramente l'abbandono di una lattina nel verde pubblico sia da sanzionare, lascia perplessi l'atteggiamento sanzionatorio nei confronti del divieto demenziale di consumo di bevande in lattina in determinate fasce orarie. 

Mentre cittadini raccontano problemi ben più spinosi l'amministrazione comunale e la polizia locale sembrano dedicare le proprie energie a una meticolosa caccia alla lattina. Un eccesso di zelo al limite del dispotico. 

L'intervento per il consumo di bevande in lattina (pratica, peraltro, non universamente percepita come un grave atto di inciviltà o pericolo pubblico) assorbe tempo e personale che potrebbe essere impiegato per pattugliare zone più a rischio, per contrastare fenomeni di illegalità o semplicemente per garantire una maggiore presenza in orari e luoghi strategici. 

Sembra che una lattina vuota sia un'emergenza più pressante di un marciapiede dissestato o di un potenziale furto. Si ha la netta sensazione che le energie siano concentrate sul sanzionare il futile e il visibile piuttosto che affrontare le complessità che richiederebbero un impegno più sostanziale. 

Il cittadino, in questo scenario, si ritrova ad essere non un destinatario di protezione, ma un facile bersaglio di multe salate per infrazioni di scarsa gravità, alimentando un senso di frustrazione e la percezione di una Polizia di prossimità che si accanisce sul piccolo, ignorando il grande. 

Brugherio ha bisogno di priorità chiare.

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