Asfalti Brianza, la fine dell'incubo

12 anni fa, il 2 agosto 2012, veniva dichiarato l’inizio dell’attività per Asfalti Brianza, l’azienda che dal 2019 renderà un inferno la vita quotidiana di centinaia di cittadini

“Asfalti Brianza è un bitumificio della famiglia Bianchi, già proprietaria della Lucchini e Artoni di Segrate che per anni ha inquinato l’atmosfera e sotterrato rifiuti illegalmente prima di essere messa sotto sequestro e finire al centro di una vicenda giudiziaria. Chiusa la Lucchini e Artoni il 3 agosto 2012, il 2 agosto 2012 nasce ufficialmente a Concorezzo la Asfalti Brianza. Le lavorazioni inizieranno solamente nel 2014, quando AB subentrerà alla Edil Bianchi, sempre dei fratelli Bianchi. Medesima attività industriale e stessa proprietà, ma in una città diversa”. Ripercorre la vicenda Simone Castelli, membro del direttivo del nostro Circolo e già Consigliere Comunale che ha seguito la vicenda fin dall’inizio. 

Prosegue: “Circa sette anni di attività apparentemente tranquilla, fino all’estate 2019 quando i cittadini dei quartieri San Damiano di Brugherio e Sant’Albino di Monza cominciano a stare male, soprattutto la notte: nausea e difficoltà respiratorie tra i principali disturbi. Cominciano le segnalazioni alle autorità e le osservazioni notturne nel periodo di apertura dell’impianto: dal sito, oltre che un grande cumulo di fresato, si alza una gigantesca nube talmente densa da coprire anche l’alto camino del forno in attività”. 

Situazione che portò alla reazione del territorio: “I disagi sono sempre maggiori e le città coinvolte anche: Concorezzo, su cui ha sede l’azienda, le confinanti Monza, Brugherio e Agrate Brianza. I Sindaci interpellano la Provincia, ARPA, la Procura. Un gruppo di volontari crea una mappa in cui sovrappone la direzione e forza dei venti registrate nelle notti delle segnalazioni: i miasmi giungono dal quartiere Malcantone di Concorezzo e il vento li spinge verso Sud per qualche centinaio di metri. Cominciai subito a interfacciarmi coi residenti e portare il tema all’attenzione del parlamentino: con una cinquantina di colleghi dei Comuni coinvolti firmammo una lettera indirizzata al Prefetto e rappresentai Brugherio in Prefettura”. 

Da lì una lunga ed estenuante battaglia: “Passano i mesi, soprattutto quelli estivi, e i miasmi insistono finché si arriva all’estate 2020: vengono emesse le prime revoche dei permessi e i sequestri. Negli anni successivi, vengono violati alcuni sigilli e prescrizioni emanate. Ora è in corso il processo penale e la proprietà è accusata di aver violato qualsiasi prescrizione relativa al processo produttivo, alle emissioni in atmosfera, alla gestione dei rifiuti speciali e allo scarico delle acque meteoriche, persino di violazione dei sigilli”. 

Qualche settimana fa però c’è stata una notizia importante: “Asfalti Brianza ha ufficializzato la chiusura definitiva dell’attività. L’azienda ha infatti protocollato in Comune la sua cessazione. Questo non vuol certo dire che la questione sia chiusa, perché resta il ripristino dell’area con l’enorme ammasso di rifiuti da smaltire stoccati a meno di 200 metri da un pozzo di Brianzacque, ma è sicuramente un grande passo che dimostra come l’attenzione dei cittadini e la politica locale, quando si muove in maniera corale, può fare tanto per la tutela della salute e il ripristino della legalità”. 

Un passaggio importante in questa vicenda, da sempre monitorata e seguita dal nostro Circolo e dalle forze a noi alleate, che speriamo sia il punto di svolta per una conclusione che tuteli la salute dei cittadini e dell’ambiente.

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