Una proposta di legge per la sanità lombarda
Durante la prima conferenza regionale sulla sanità il Gruppo in Consiglio regionale del Partito Democratico ha annunciato la presentazione di un progetto di legge di iniziativa popolare per cambiare la sanità lombarda.
Una legge di iniziativa popolare che mira a modificare i principi di fondo attraverso i quali si determinano le scelte in sanità a livello regionale, a partire dal tema dell’equivalenza tra pubblico e privato, tema per noi fondamentale, perché dobbiamo evitare che l’equivalenza voglia dire, praticamente, la privatizzazione strisciante: occorre cancellare il termine "equivalenza" e sostituirlo con "integrazione". Soprattutto ciò vuol dire costruire il centro unico di prenotazione per la gestione delle liste d’attesa entro dodici mesi e non entro tre anni come pensano di fare Fontana e Bertolaso, mettendo un vincolo: il privato che non sta nel Centro unico di prenotazioni non riceve risorse pubbliche a nessun livello. Un vincolo sancito per legge: una sfida che lanciamo a chi governa a essere coraggiosi. La legge di iniziativa popolare, inoltre, mira a riorganizzare la dimensione territoriale dei servizi, perché non abbiamo la possibilità di promuovere buone ed efficaci politiche riguardanti la salute se non irrobustiamo una rete territoriale che va molto oltre gli ospedali.
Il PD ha scelto lo strumento della legge di iniziativa popolare: nelle prossime settimane anche il nostro Circolo aderirà alla campagna della raccolta firme, per forzare il Consiglio regionale, come da regolamento, ad esprimersi entro nove mesi.