Una data impressa nella memoria

Il 22 luglio 2011 è una di quelle date che rimarranno per sempre impresse nella mia memoria.

Il giorno in cui la Norvegia conobbe l’orrore di due terribili attacchi terroristici. A Oslo, di fronte al palazzo del Governo, un terrorista di estrema destra di cui non voglio nemmeno menzionare il nome fece esplodere un’autobomba, causando la morte di 8 persone. Era un depistaggio: mentre le forze dell’ordine si concentravano su questo attentato, lo stesso uomo, meno di due ore dopo, apriva il fuoco su un gruppo di ragazze e ragazze tra i 14 e i 20 anni, impegnati in un campo estivo del Partito Laburista sull’isola di Utøya, uccidendone 69.

69 innocenti, vittime del fanatismo suprematista e neonazista e dell’intolleranza. Tra loro c’erano ragazze e ragazzi che avevo conosciuto personalmente.

A distanza di anni ancora sono in contatto con alcuni sopravvissuti, e ci ritroviamo nel dolore e nel ricordo di quel giorno.

La strage di Utøya non è stata una tragica fatalità, ma un atto di terrorismo politico, deliberato e ragionato. Un attacco contro i nostri valori e principi, contro la democrazia, la libertà e la tolleranza, contro chi sogna un mondo più giusto.

Non vi dimenticheremo e coltiveremo, ogni giorno, quegli ideali e quei valori.

Brando Benifei, Capodelegazione PD al Parlamento Europea

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