Perché non li facciamo votare?

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Ancora una volta, i diritti delle persone vengono messi da parte: dopo mesi e mesi di lavoro parlamentare, la destra ha affossato la proposta di legge per garantire il diritto di voto ai fuori sede alle prossime elezioni europee del 2024. 

Un insulto a tutte le realtà, dalle rappresentanze studentesche a The Good Lobby, Voto Dove Vivo e Rete Voto Sano Da Lontano, che da anni si battono per correggere una stortura che limita un diritto fondamentale per quasi cinque milioni di cittadine e cittadini, studenti e lavoratori: l’Italia è ormai l’unico Paese europeo oltre Malta e Cipro a non prevedere forme di voto a distanza!

Il Partito Democratico è in prima linea, insieme alle altre forze di opposizione, per realizzare questo impegno e varare finalmente una legge giusta: basta perdere tempo, la maggioranza si assuma le sue responsabilità!

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Fontana, neanche la destra lo vuole più

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Fontana a casa. Un anno prima. Pronti a buttarlo giù sarebbero proprio i suoi: Lega e Fratelli d’Italia che per la vergogna lo vogliono fuori dai giochi. Vergogna per le liste d’attesa infinite. Vergogna per l’immobilismo. Vergogna per le oltre 23mila case pubbliche regionali lasciate vuote. Vergogna perché la Lombardia, da locomotiva d’Italia, sta precipitando in tutte le classifiche. La destra ha fallito. E pur di non mollare il posto, si aggrappa alla qualunque, fino alla disperata ultima spiaggia: trascinare le regionali (anticipate di un anno) dentro le politiche. Tutto per salvare poltrone e faccia. Ma le lombarde e i lombardi meritano molto di più. A partire da una sanità pubblica puntuale, territoriale, giusta. Quella che tra un mese il PD porteà in Consiglio Regionale con la nostra legge di iniziativa popolare. Mentre loro trafficano dietro le porte chiuse dei palazzi, noi lottiamo per una nuova Lombardia.
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La mobilitazione paga

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Non c'è più spazio per l'indifferenza

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Questa  sera Israele ha avviato l’assalto finale su Gaza. Una furia violentissima, disumana e surreale si abbatte su Gaza City dove si è contato un bombardamento ogni cento secondi. Carri armati ed elicotteri bruciano quel che resta della città, trasformando macerie in polvere e sterminando la popolazione sul loro passaggio. Uomini, donne e bambini, senza nessuna pietà e con la dichiarazione del ministro della difesa Katz che confessa che Gaza sta bruciando e che non hanno nessuna intenzione di tornare indietro. Uno sterminio con un fuoco potentissimo sotto gli occhi di tutti e, come vediamo da due anni, nell’indifferenza sempre più tangibile dei più.  Un assalto finale che inizia mentre arriva l’accusa di genocidio da parte della Commissione d’inchiesta ONU. Un genocidio atroce che condanniamo e al quale occorre mettere immediatamente fine. Nel fuoco della Palestina, brucia anche la nostra la credibilità, quella di chi resta in silenzio. A pochi giorni dalla manifestazione di...
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