Ius Scholae: il vero sviluppo nasce dove c'è libertà

“Sarebbe davvero una vergogna per il nostro Paese affossare un provvedimento di civiltà come lo Ius Scholae solo per questioni di tattica politica”, inzia così la sua intervista Irene Tinagli, Vicesegretaria del PD, e continua: “La società è ormai troppo avanti anche rispetto a questioni, come le unioni omosessuali, oppure il fine vita, e la politica dovrebbe limitarsi a normare, e invece si ferma davanti a ragioni di convenienza del momento, spesso elettorale, che impedisce di svolgere il ruolo legislativo.” 

La Vicesegretaria argomenta: “In Italia abbiamo un centrodestra particolarmente conservatore sui temi delle libertà civili e questo è un problema. Non c’è una ragione economica che sovrasta quella civile ed etica. Pensare, come fanno i conservatori, che lo sviluppo sociale e civile possa o debba essere separato da quello economico spaventa perché la grande innovazione, il vero sviluppo, c’è solo dove c’è la libertà. Se non si tiene conto di questo, come avviene in Cina, si da l’avvio ad una deriva che può portare verso regimi liberticidi.” 

Tinagli chiude: “Continueremo a prendere misure a sostegno dei redditi, mentre si ragiona di misure, non una tantum, di tagli contributivi per aumentare le buste paga dei lavorateti oppure di dividere il mercato del gas da quello del paniere energetico. Le idee ci sono per far fronte alle emergenze, Draghi è molto determinato, ma senza un Parlamento che abbia il coraggio di dare il via a leggi che vengano incontro alle persone su fronte dei diritti, questo Paese sarà sempre con una marcia avanti ridotta.” 

Intervista integrale sul Quotidiano Nazionale

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