24 marzo 1944, l'eccidio delle Fosse Ardeatine

24 marzo 1944: 335 italiani – prigionieri politici e militari, ebrei, cittadini di tutte le estrazioni e professioni, scelti con la complicità del questore fascista Caruso – vennero trucidati dalle forze occupanti tedesche alle Fosse Ardeatine. Fu la rappresaglia nazista dopo l’attentato di Via Rasella. 

“10 italiani per ogni tedesco ucciso” era stato l’ordine. Kappler e i suoi uomini lo eseguirono personalmente. Alla fine fecero saltare con la dinamite le volte della galleria per ostruire l’accesso alla cava di tufo dove avvenne l’eccidio. 

La memoria di quelle vittime innocenti è per sempre un monito contro la dittatura e l’oppressione. La memoria è libertà e democrazia. La memoria è vita. 

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