Ucraina: democrazia e libertà non sono negoziabili

“Per Vladimir Putin possono arrivare sanzioni letali per l’economia russa. Ma devono arrivare da tutti i Paesi europei, non può esistere alcuna divisione, perché avallerebbe la propaganda diffusa da Mosca. Quel che Putin vuole far credere è che le misure che imporremo danneggeranno più il nostro Paese che la Russia e che quindi tanto vale lasciargli campo libero. Non è così. 

Enrico Letta apre così la sua intervista e continua: “Dobbiamo prima di tutto pensare a cosa accadrebbe se Putin avesse mano libera. Non si fermerebbe all’Ucraina, passerebbe ai Paesi baltici. Quel che vuole è una destabilizzazione del mondo. A essere in gioco, prima di ogni cosa, sono la democrazia e la libertà. Questa crisi azzopperà l’economia del 2022, che doveva essere di ripresa dopo il Covid. Dobbiamo mettere sanzioni durissime e sospendere il ritorno del patto di stabilità per poterle sostenere. Non possiamo immaginare di ritornare a quelle regole ferree. In più, l’Europa deve far nascere un’Unione dell’energia.

Letta aggiunge: “Quello che sta succedendo ridisegna la geografia mondiale del sovranismo e lo consegna esclusivamente ai Paesi autocratici. È vero che negli ultimi anni in democrazie come Italia, Francia, Germania, è cresciuta una certa attrazione per putinismo e trumpismo. Ma credo che l’aggressione all’Ucraina possa cancellare di colpo questo fenomeno. Putin ha sottovalutato l’effetto del suo gesto: i sovranisti, dopo aver perso Trump, perdono anche il Presidente russo come punto di riferimento.” 

Il Segretario spiega: “Questa vicenda non si chiude oggi, durerà nel tempo: saranno gli atti conseguenti delle forze politiche a dire da che parte stanno. Mi aspetto che in Aula, di fronte al presidente del Consiglio, ci sia un Parlamento per la prima volta unito, da destra a sinistra, nel rifiuto di Putin e nella difesa della democrazia, della libertà e dei valori europei. Siamo davanti a una riscoperta del valore della democrazia. Che dobbiamo preservare dagli atteggiamenti di chi in questi anni ha ammiccato al concetto dell’uomo forte, crollato di fronte ai bombardamenti e all’ingresso delle truppe russe in Ucraina.” 

Quest’evento è il più importante della storia recente e tocca l’esistenza di centinaia di migliaia di persone che vivono accanto a noi. Dovremo accogliere i profughi perché democrazia e libertà sono valori non negoziabili.” 

Letta fa una riflessione sulla Nato: “Quello che è successo dimostra che la Nato doveva fare entrare l’Ucraina prima. E che l’alleanza atlantica serve perché la democrazia va difesa: di fronte a Putin è giusto difendere l’est perché il ragionamento fatto lunedì dal presidente russo mette in pericolo tutti: cambia la storia, la geografia e l’economia del nostro continente.” 

Il Segretario conclude affrontando il tema della possibilità che sia l’ex Cancelliera tedesca Angela Merkel a essere scelta come inviato speciale Nato e UE: “Sono assolutamente favorevole a tutto quel che Merkel potrà fare in futuro, è una risorsa importante e va usata. In Italia abbiamo anche un ex Presidente della Commissione Europea che è una grande risorsa e sarebbe in grado di svolgere un compito del genere: Romano Prodi.” 

Intervista integrale su La Stampa

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