Quirinale, no ai nomi per non vincolare il dialogo

“Se uno fa un nome o una rosa di nomi prima di andare a un confronto pregiudica la qualità della relazione. Noi siamo aperti a un confronto senza volerlo vincolare a un profilo. Il patto di legislatura proposto da Enrico Letta servirà a tenere salda la coalizione”, Enrico Borghi, parlamentare e membro della Segreteria PD con delega alla sicurezza inizia così la sua intervista al Corriere. 

E continua: “Si lavora a una doppia stabilità: quella del Colle con una candidatura di alto profilo che unisca il Paese. E poi la stabilità dell’azione di governo: bene del Paese perché assicura che si realizzino gli impegni fatti con l’Europa sul PNRR. Per noi, Draghi è una risorsa che va tutelata.” 

“L’intervista di Matteo Renzi al Corriere della Sera rappresenta il primo segnale, importante e significativo, di riscontro positivo alla proposta lanciata sabato dal Partito Democratico, e dal segretario Enrico Letta. Evidentemente è dunque possibile che maturino convergenze e disponibilità al confronto, e anche per questo appare sempre più necessario che il centrodestra metta termine al gioco degli specchi che ha avviato sulla divisiva e non accettabile candidatura di Berlusconi, per aprirsi anch’esso ad un confronto reale e praticabile nel merito.” 

Borghi chiude: “Vogliamo ricercare un nome condiviso con il centrodestra. E non poniamo pregiudiziali. Andare alla conta sarebbe una decisione grave, rispetto alla quale il centrodestra dovrebbe assumersi la responsabilità di rompere un quadro politico che rischia di pregiudicare l’azione di governo. 

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