Presidenza della Repubblica, no a logiche di parte
“Il Presidente della Repubblica deve poter godere di un consenso il più ampio possibile e di una funzione non di parte. Queste condizioni nel caso di Berlusconi non esistono nei fatti. Mai un leader di partito è passato dal vertice del proprio movimento al Quirinale. E quindi sarebbe il caso di fare passi avanti.” Così Enrico Borghi, Responsabile Politiche per la Sicurezza per il PD.
“Salvini dovrebbe decidere che parte avere in commedia: un giorno dice una cosa, il giorno dopo fa l’opposto. Anziché andare a giorni alterni, prima atteggiandosi a king maker di tutti e poi ad aspirante leader del centrodestra, stabilizzi il focus della propria azione. Cosi si potrà passare dalle chiacchiere alle cose serie.”
Borghi chiude la sua intervista ricordando che: “Il PD è entrato in un governo senza formule politiche per far fronte in maniera unitaria alla più drammatica crisi economica, sanitaria e sociale della storia repubblicana. Stiamo lavorando per risolvere questa crisi, e tornare alla fisiologia della politica, che vedrà nel 2023 il confronto elettorale tra noi riformisti europeisti e i sovranisti nazionalisti.”
Intervista integrale su Il Corriere delle Sera