Caso Meroni: dalle parole si passi ai fatti
È il momento della responsabilità: dalle parole si passi ai fatti.
Ieri, per la prima volta, i Consiglieri Provinciali di Brianza Rete Comune hanno abbandonato i lavori della Commissione Bilancio.
Il senso di responsabilità del Gruppo, durante gli anni di questo mandato, ha garantito agli organi della Provincia la possibilità di funzionare: più volte in Commissione, a causa delle assenze dei consiglieri di maggioranza, sono stati loro a garantire i numeri ma soprattutto l'operatività dell'Ente.
Avrebbe ancora mantenuto questa linea se da parte del Presidente ci fosse stato un atto concreto e un'iniziativa vera rispetto alla posizione del Consigliere Meroni. Invece Santambrogio non ha ancora ritirato le deleghe al Consigliere leghista.
Ieri, all'inizio dei lavori, la maggioranza non aveva i numeri per iniziare la seduta: si sarebbe dovuto ancora una volta agire con senso di responsabilità rispetto a chi non sembra volerlo esercitare.
Non è una questione personale: ciascuno risponda alla propria coscienza. E al di là della questione politica, che riguarda Meroni stesso e la sua scelta rispetto alle dimissioni da Consigliere, quello che si ritiene prioritario è il piano istituzionale, che riguarda anzitutto il Presidente e l'assegnazione delle deleghe.
La reazione scomposta e sguaiata, in Commissione, di Marina Romanò sta a dimostrare che su questo tema la strategia è quella di non parlarne e far finta di niente piuttosto che agire nei confronti di chi ha sbagliato. Infatti la Consigliera leghista è intervenuta interrompendo più e più volte il Capogruppo Di Paolo, con un atteggiamento arrogante e irrispettoso, cercando di impedirgli di parlare.
È evidente che ancora non è maturata la decisione di compiere atti concreti. Da un lato il Presidente sceglie di non agire, dall'altro il centrodestra vorrebbe impedire di affrontare il problema nelle sedi istituzionali.
Cosa aspetta il Presidente Santambrogio a compiere l'unico atto di responsabilità possibile per tutelare l'onorabilità e il prestigio dell'istituzione provinciale?
