Femminicidi, serve più formazione sul tema della violenza di genere

Le donne continuano ad essere uccise e se questo succede, come è successo di nuovo nel caso di Vanessa, è un fallimento dello Stato. 

La senatrice del PD Valeria Valente, Presidente della Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere, esordisce così in una intervista a l’Avvenire, parlando dal caso della 26enne ammazzata a colpi di pistola mentre camminava lungomare con i suoi amici. 

“Pur in presenza di un quadro normativo robusto e di misure di protezione importanti, queste ultime non vengono applicate o non vengono applicate in maniera abbastanza tempestiva. Servono giudici che decidano di impiegarli, serve capacità di valutazione del rischio e di lettura della pericolosità delle situazioni in cui si trovano le donne. C’è poi il Codice rosso, la possibilità di arresto in flagranza per chi viola le misure di protezione (che è una norma appena approvata alla Camera per emendamento di Lucia Annibali alla riforma del Processo penale)”, spiega la Senatrice Valeria Valente, che poi continua: “Serve più formazione sul tema della violenza di genere: devono essere preparati consulenti, psicologi, periti, avvocati, ovvero tutte le figura che intervengono in un percorso processuale.” 

“Ci sono segnali che non possono più essere sottovalutati e servono urgentemente fondi da destinare a questo ambito. Solo in questo modo possiamo prevenire i femminicidi, arrivando prima, catalogando come violenza di genere già questi gesti che altrimenti finiscono nel calderone di reati ordinari.” 

La Presidente Valente chiude quindi la sua intervista: Sulla violenza di genere, non mi stancherò mai di ripeterlo, serve un’assunzione di visione della politica tutta e un impegno condiviso a ogni livello”. 

L’intera intervista di Viviana Daloiso su l’Avvenire. 

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