Con Draghi per destinare il 5% del PIL all'istruzione
La scuola e l'università non possono più aspettare: devono essere al centro dell'agenda del nuovo Governo.
Per questo il PD ritiene indispensabile aumentare pesantemente gli investimenti nel settore, passando da una spesa del 3,6% al 5% del PIL.
L'istruzione, un diritto fondamentale di tutte e di tutti, non può essere un sacrificio, specie per quelle famiglie che non navigano nel lusso: è prioritario garantire la totale gratuità dell'istruzione per gli studenti fino a 18 anni provenienti da famiglie a basso reddito.
Non solo: spesso, tra tasse universitarie, affitti, bollette e generi alimentari, sono proprio le spese enormi a disincentivare i nostri ragazzi e le nostre ragazze a intraprendere il percorso universitario. Chiediamo, pertanto, di estendere la no-tax area alle famiglie con redditi medio-bassi, di aumentare le borse di studio e le agevolazioni per gli studenti fuori sede, nonché di potenziare l’offerta dell’edilizia universitaria.
E poi, potenziare la presenza degli asili nido; digitalizzare edifici scolastici e universitari; aumentare le retribuzioni degli insegnanti e delle insegnanti; promuovere le materie STEM tra le bambine e le ragazze; aumentare il Fondo ordinario per l’Università e contrastare la precarietà tra i ricercatori.
Con le risorse del Recovery Plan, si può fare. Anzi, si deve fare. Solo così, solo investendo nel futuro, l'Italia potrà davvero ripartire.