Europa e stato di diritto

Ieri è stato raggiunto un accordo importantissimo tra il Parlamento Europeo e la Presidenza Tedesca del Consiglio, per introdurre la condizionalità tra il bilancio europeo e lo stato di diritto.  

L’erogazione dei fondi europei verrà perciò finalmente vincolata in maniera molto stringente al rispetto delle disposizioni che riguardano i diritti fondamentali e l’indipendenza dei poteri dello Stato. 

Chi compie violazioni dei principi democratici non deve più poter accedere alle risorse. Come detto e ripetuto più volte, parlando della situazione in Ungheria e Polonia: in questi Paesi, Orban e Kaczynski da troppo tempo discriminano le minoranze e indeboliscono le basi del funzionamento delle istituzioni. 

A dicembre il Parlamento Europeo ratificherà questo accordo raggiunto fra i negoziatori e i ministri degli Stati Membri. 

Gli Eurodeputati PD terranno il punto su un concetto molto chiaro: essere parte dell’Unione significa rispettarne e difenderne i valori di democrazia e pluralismo, non solo ottenere risorse quando serve. 

Per questa ragione, ieri è stata una brutta giornata per la destra nazionalista, che ha provato fino all’ultimo a bloccare questo importante passo avanti. 

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