C'è del marcio in Lombardia


Si è iniziato con appalti truccati e nomine pilotate, si è poi proseguito con una fornitura di camici affidata al cognato del governatore Fontana, senza alcuna gara, un trust anonimo da 5 milioni di euro alle Bahamas e gli incarichi alla figlia Maria Cristina Fontana, ora siamo arrivati ai rapporti di alcuni esponenti della destra con la 'ndrangheta che deciderebbe giunte comunali e sindaci

Non basta lo sfacelo della sanità territoriale, l'assenza di prevenzione, la distruzione del ruolo dei medici di base e i disastri su vaccini e mascherine. Accadrebbe anche tutto ciò in Lombardia, come raccontano le recenti inchieste. 

In un Paese vagamente normale, cadrebbero intere giunte comunali lombarde, ma soprattutto a cadere sarebbe lui, l'attuale Presidente della Regione Attilio Fontana, il "front office della politica", come ribattezzato da Nino Caianiello, l'eminenza grigia dietro le sue nomine in Giunta. 

Anni fa, Roberto Maroni, ormai prossimo a diventare segretario della Lega, si presentò in un comizio con una scopa, simbolo di pulizia interna. Oggi non basterebbe una pala. 

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