"Senza infrastrutture nel Mezzogiorno il Paese non può ripartire"


Nell'intervista a Paola De Micheli, ministra delle Infrastrutture e Trasporti, si parla di investimenti poderosi per nuove opere e Alta velocità: una spinta per il Sud da 30 miliardi. “Risorse da spendere entro 2 anni nel Mezzogiorno. Vogliamo introdurre tariffe più basse per Autostrade già a partire da gennaio“, ha dichiarato. 

 

Sull'accordo con Aspi. “Da titolare del dossier, il peso del negoziato era inevitabilmente soprattutto sulle mie spalle. Il mio approccio è pragmatico e resterà tale anche ora che dovremo scrivere il contenuto dell’accordo, ricordando che tutto questo nasce dalla tragedia di due anni fa con la morte di 43 persone per il crollo del Ponte”. 

“Gli interlocutori non sono più gli stessi, da una parte il mio ministero nel governo italiano è il vigilante. Dall'altra il socio di riferimento di Autostrade sarà una partecipata del Tesoro. Nella gestione della concessione autostradale noi vigileremo comunque con lo stesso rigore ogni giorno per tutelare gli interessi degli italiani”. 

 

I Benetton estromessi per Aspi sono stati invece chiamati a dare  una mano su Alitalia, “per una questione di affidabilità specifica. La verifica che il ministero delle Infrastrutture sulla rete gestita da Autostrade ha rilevato delle gravi inadempienze e quindi una sostanziale inaffidabilità del lavoro svolto negli ultimi anni dal concessionario. Al contrario, sugli aeroporti di Roma (di proprietà dello stesso gruppo Benetton, ndr) la verifica del ministero è stata positiva, l’azienda ha dato risultati importanti sul versante aeroportuale. Tanto è vero che per tre anni consecutivi lo scalo romano ha vinto il premio come miglior aeroporto del mondo». 

 

Riduzione delle tariffe; il nuovo punto delicato di tutta la trattativa. “Tra i punti dell’accordo c’è il fatto che il concessionario accetti l’applicazione dei nuovi criteri fissati dall'Autorità di regolamentazione dei trasporti che remunerano meno i concessionari rispetto al passato. Aspi attuerà il nuovo modello sulle tariffe indicato dall'Autorità e questo accadrà per tutti i’ concessionari. Contiamo di farlo entrare in vigore presto, al massimo da gennaio: Aspi lo aveva addirittura impugnato”. 

 

Gli investitori. “Sia sul fronte autostradale, sia per tutte le altre infrastrutture possiamo contare su tanti investitori anche stranieri che continuano a considerare l’Italia una terra ideale di sviluppo”.

 

Ruolo dello Stato. “Con questa crisi e di fronte all'esigenza di dare continuità all'attività di due attori infrastrutturali così importanti, lo Stato non poteva che giocare un ruolo attivo. Il che non vuol dire che deve sostituirsi al mercato, Infatti, la soluzione trovata per Aspi ha come obiettivo la quotazione che è un’attività chiaramente di mercato”.

 

Infrastrutture nel Mezzogiorno.”Gli impegni che avevo anticipato prima dell’emergenza sanitaria saranno tutti confermati, come i 20-30 miliardi di lavori per progetti già cantierabili nei prossimi due anni, a partire dalla Napoli-Bari che è una delle opere ferroviarie che sta andando meglio di altre e che resta il punto di riferimento degli investimenti al Sud. Per l’alta velocità-alta capacità Salerno-Reggio Calabria, inoltre, abbiamo finanziato lo studio di fattibilità e dal prossimo anno stanzieremo le risorse per avviare progetti e lavori. Per quanto riguarda la viabilità, posso dire che il contratto di programma Anas ha avuto una forte accelerazione e da settembre sarà operativo”.

 

Per la Campania: “ho appena inviato al presidente della Regione il Piano relativo alla Campania. Solo per gli interventi sui porti sono disponibili 490 milioni, mentre per i nodi ferroviari ci sono oltre 7 miliardi di investimenti che sono una parte del totale dei 15 miliardi previsti in Regione da Italia Veloce. Il 50% di questi investimenti, come ho detto della Napoli-Bari e dei porti, andrà a terra nei prossimi 24 mesi. In ogni caso credo che ormai anche il Nord abbia preso atto del fatto che senza infrastrutture nel Mezzogiorno il Paese non può ripartire. E’ una consapevolezza del mondo delle imprese, oltre che della politica“.

 

L’Intervista completa su Il Messaggero

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