Consultori, Regione mette a pagamento le visite ginecologiche per le ragazze


In Lombardia dall’1 aprile le prestazioni gratuite nei consultori lombardi saranno ridotte: diventeramnno a pagamento le visite ginecologiche per le ragazze negli spazi giovani, così come le visite post partum e quelle post interruzione di gravidanza.
Con una delibera del gennaio scorso la Giunta ha revocato un provvedimento del 2012 e modificato così il tariffario dei consultori. È stata così cancellata la gratuità per alcune prestazioni  erogate  in servizi di prevenzione sperimentali, quali le visite ginecologiche per le ragazze (nello Spazio giovane delle Ats dovranno pagare un ticket di 28,50 euro) e quelle post partum e post interruzione di gravidanza.
Per questo Sara Valmaggi, vicepresidente del Consiglio regionale, presenterà insieme agli altri colleghi del Pd una mozione urgente per chiedere che sia ripristinata la gratuità delle prestazioni nei consultori.
Il provvedimento di fatto disincentiva l’accesso ai consultori per le ragazze, sopratutto le adolescenti, le più fragili e le donne straniere mettendone a rischio la salute sessuale e non favorisce percorsi di maternità consapevole. L’obiettivo della Regione sembra essere quello di smantellare i consultori pubblici, come conferma il fatto che le visite post partum e post interruzione di gravidanza restano gratuite negli ospedali.
Purtroppo si conferma il fatto che Regione Lombardia ha voluto trasformare i consultori in generici centri per la famiglia e ha deciso di disinvestire in quella che è la loro funzione originaria prioritaria, la prevenzione e la tutela della salute della donna.
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