L’Italia per la quale tutte le mattine proviamo a fare del nostro meglio. La eNews di Matteo Renzi
Ho visto scienziati italiani che stanno guidando il principale progetto europeo per Marte e che saranno i primi al mondo a sapere – nel 2021 – se davvero ci sono tracce di vita nel pianeta rosso: sono italiani, orgogliosi di esserlo. Ho visto i bambini del Cottolengo, gli educatori, i dottori e gli infermieri, i malati, i sacerdoti e le suore: persone che dedicano la vita alla cura dell’altro in modo innovativo, fedele ai valori ma originale nelle forme. Ho visto finalmente partiti i lavori sul Bisagno, negli stessi luoghi di Genova in cui la politica perse la faccia due volte a distanza di pochi mesi: la lotta al dissesto idrogeologico finalmente si fa sui cantieri anziché sulle scartoffie. Ho visto diverse aziende del NordEst che vanno avanti nonostante la politica degli ultimi decenni e che continuano a ritagliarsi spazi interessanti nel mondo grazie alla caparbietà degli imprenditori e alla qualità dei lavoratori.
Questa Italia è l’Italia per la quale tutte le mattine proviamo a fare del nostro meglio.
Non l’Italia del litigio permanente, quasi fossimo un incrocio tra un talk-show petulante e una telenovela stancante. L’Italia di chi ci crede e si mette in gioco. A viso aperto.
Io a quest’Italia voglio bene. Le sono affezionato e voglio che sia il luogo più interessante del mondo per i miei figli. Penso che il nostro compito sia quello di assicurarle un futuro, non solo tanti bei ricordi. E per questo lavoro sul referendum e sul bisogno di cambiare, sul serio: www.bastaunsi.it
L’ho detto ieri a l’Arena di Giletti (1ora 23 minuti del video) e stamattina aMilano.
Lo ripeterò ogni giorno non solo a parole, ma con i fatti come quello di recarmi domani nei luoghi del terremoto dove andremo insieme al commissario Errani e al capo della protezione Civile, Curcio. Ma anche a Napoli e Bari dove illustreremo Industria 4.0, come promesso qualche settimana fa: perché l’Italia non può permettersi la deindustrializzazione del Mezzogiorno. E lo ripeteremo nella legge di stabilità che approveremo sabato prossimo. Lo ripeteremo anche alla Casa Bianca – la settimana prossima – dove il Presidente Obama riceverà i rappresentanti del nostro governo nell’ultima cena di stato del suo mandato, dedicata appositamente all’Italia: un segno d’amicizia semplicemente straordinario.
Pensierino della sera
Da cattolico, ma soprattutto da cittadino, vorrei condividere con voi il grande rispetto per la scelta del Papa Francesco di nominare tra i cardinali Ernest Simoni un sacerdote di Scutari, ormai anziano, che ha subito persecuzioni inenarrabili durante gli anni dell’ateismo di stato in Albania. Noi tendiamo a cancellare il passato come chiudiamo un file che non abbiamo salvato, tendiamo a dimenticare tutto come non fosse mai accaduto ma è ancora viva – in mezzo a noi – la generazione di chi a pochi chilometri di distanza ha vissuto un incubo totalitario allucinante. Il gesto del Papa – la berretta cardinalizia – è un gesto che ha valore per i cattolici, ovviamente. Ma che richiama tutti a riflettere sul grande valore della libertà, e della libertà religiosa in particolare.
Un sorriso,
Matteo
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