Sui forconi
Ma chi c’è veramente dentro il movimento del 9 dicembre, i cosiddetti “Forconi”.
Sono forse autoritari, fascisti, violenti! Non si sa chi li comandi.
Di
certo è un movimento di poveri e di impoveriti, formato da piccoli
imprenditori, autotrasportatori, commercianti, agricoltori, ma anche da
precari e disoccupati. Sono il risultato della crisi economica di
questi anni con la conseguente evoluzione della globalizzazione e della
finanza che sta togliendo il terreno sotto i piedi a tutti, senza
sostituirlo con nient’altro.
Tutte
queste persone si sono unite dalla disperazione economica,
dall’arrabbiatura nei confronti dei partiti e dall’odio contro l’Europa
dei tecnocrati. Sono un mix di rivendicazioni anche giuste, di
ribellismo autarchico e banale opportunismo e sono quindi facile preda
di forze antidemocratiche.
Inoltre tra chi oggi accende la miccia in piazza contro la “globalizzazione” potrebbe esserci anche chi in passato si è arricchito illegalmente.
In questo contesto così variegato, è facile che ad appropriarsi delle rivendicazioni di questo movimento sia l’estrema destra; come
per esempio Casa Pound e Forza nuova che si sono infiltrate facilmente
tra i “Forconi”, senza bandiere, niente simboli, confondendosi tra la
folla dichiarandosi equidistanti dalla destra e dalla sinistra. In
questo modo hanno occupato per giorni, insieme ai Forconi, piazzale
Loreto a Milano e piazzale dei Partigiani a Roma: luoghi dal significato ben chiaro.
Ma
quello che mi preoccupa di più ed è la cosa più pericolosa, da non
sottovalutare, che alla base di questa mobilitazione ci sia stata
un’intesa con la Polizia che, non solo hanno tollerato quei presidi
anche quando uscivano dai confini della legalità, ma li hanno favoriti,
forse anche diretti.
Levarsi
i caschi e posare gli scudi mi è sembrato un gesto programmato e grave,
mentre la stessa Polizia non ha avuto problemi a caricare gli studenti
quando sfilavano a Roma e a Torino.
Inoltre
pericolose sono le parole d’ordine di questa rivolta: no all’Euro, no
all’Europa, no ai banchieri (con frasi antisemite), no a Equitalia. E
poi no al governo e ai politici, senza dire con che cosa e con chi
sostituirli, anche se qualcuno l’ha detto: cioè dai militari, andando
contro la nostra Costituzione anche se queste stesse persone sventolino
la bandiera italiana.
Manifestare è giusto ma si deve farlo nel rispetto di tutti.
Sicuramente dobbiamo prestare loro un vero ascolto e cercare di dare delle risposte concrete a questo mondo impoverito.
Grazie a tutti e ancora Buon Natale
Carlo Livorno