Polemiche sull'applicazione della Legge Fornero ai Donatori. Primi sviluppi




Qualche settimana fa, a partire da una segnalazione del Sole 24 Ore, ripresa poi dal Blog di Beppe Grillo, si era diffusa la notizia di una penalizzazione ai fini pensionistici per i donatori di sangue.

Un effetto della legge Fornero richiedeva che gli iscritti all'Avis, in procinto di andare in pensione, fossero costretti a recuperare i giorni in cui, con regolare permesso, sono rimasti a casa. Un allarme lanciato dall'associazione di Cremona, secondo la quale un iscritto che doni il sangue regolarmente quattro volte all'anno, a partire dai 18 anni, avrebbe dovuto recuperare 160 giornate di astensione dal lavoro.

Al di là dei toni sensazionalistici con cui la notizia veniva fornita, e la consapevolezza che la scelta di donare il sangue sia una scelta personale, che si può comunque effettuare nei giorni festivi per non incidere sulle casse dell'Inps,  la notizia richiedeva un chiarimento.

Il tam tam si è mosso fino al Parlamento dove il chiarimento richiesto dal senatore del PD Luciano Pizzetti, firmatario dell'emendamento proposto dall'Avis, è stato accolto dalla Commissione Affari Costituzionali col parere favorevole del Governo.

Il presidente dell'Avis Nazionale Vincenzo Saturni ha accolto la notizia positivamente:

«Come avevamo dichiarato la scorsa settimana la nostra Associazione, d'intesa con le altre principali organizzazioni e federazioni dei donatori di sangue italiane, ha chiesto alle Istituzioni di intervenire in tempi rapidissimi per porre fine a una grave situazione che, penalizzando i donatori dal punto di vista pensionistico, non ne riconosceva il grande valore sociale e umano.

Adesso ci auguriamo che anche la Commissione Bilancio, cui deve passare per un ulteriore vaglio, si esprima favorevolmente. Continueremo a vigilare in tal senso perché la questione possa essere prontamente e definitivamente risolta».

Via Avis.it

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