Festeggiare per la legge contro l'omofobia?

 
L'approvazione di un decreto alla Camera che sancisse la rilevanza penale dei reati di omofobia e transfobia è stato un passaggio storico sulla lunga strada dei diritti civili nel nostro paese. 
Nonostante questo non sono mancate le critiche al decreto tra quanti ritengono i compromessi raggiunti per la sua approvazione oltre la soglia dell'accettabile.
Per tale ragione Sel, che fino a quel momento aveva accompagnato il percorso di approvazione, e i Cinque Stelle, hanno deciso di non votare una legge che per la prima volta avrebbe tutelato l’esistenza, la dignità e il diritto di vivere pacificamente di una comunità di persone (le persone LGBT) che fino a oggi non erano state riconosciute in quanto tali, al contrario di altre minoranze. 

Il motivo determinante della protesta è stata l'aggiunta dell'sub-emendamento Gitti, che tutela le organizzazioni politiche, sindacali, culturali e d'istruzione, dal potere esprimere le proprie opinioni su questi temi, a patto che:

a. siano conformi al diritto vigente
b. siano assunte all’interno (non all’esterno) dell’organizzazione
c. siano riferite all’attuazione di principi e di valori di rilevanza costituzionale.
Una limitazione per molti inaccettabile, lontana dai presupposti iniziali della bozza presentata dal PD attraverso Ivan Scalfarotto. Ma che ha permesso, ricordiamolo, l'approvazione di una legge di tutela delle minoranze che altrimenti sarebbe stata rigettata dal Parlamento.
Lo stesso Scalfarotto in un suo articolo per il Post.it ha commentato questo punto molto discusso:
Tutto questo [ndr. i punti del sub-emendamento prima citati sono validi] solo “ai fini della presente legge”. Questo vuol dire che se vi è un’altra norma che stabilisce un divieto di discriminazione (per esempio: norme sul divieto di discriminazione sul lavoro), queste non vengono sanate da questo emendamento. Si tratta solo di una scriminante ai fini della legge penale, non di una scusante di carattere generale.
Il testo è stato approvato attraverso i si del Pd e dei montiani, le astensioni di Sel e del M5S e la contrarietà di Pdl e Fratelli d'Italia.
Un testo che è si ampiamente discutibile, ma che costituisce un primo passo per le successive proposte, i miglioramenti e l'eliminazione delle ambiguità che ne sminuiscono per il momento il valore, ma che sanciscono l'esistenza di una tutela che prima, semplicemente, non esisteva.

Post popolari in questo blog

La maggioranza che non c'è

Vogliamo fatti, non parole

Ora il Salario Minimo