Eternit, le motivazioni della sentenza
I familiari delle vittime di Eternit davanti al Palazzo di Giustizia di Torino (Foto d’archivio)
Leggiamo dal sito de La Stampa.
Per le esalazioni dei quattro stabilimenti italiani della multinazionale dell’amianto sono morte e si sono ammalate migliaia di persone. Casi riuniti nel maxi-processo conclusosi, almeno per quanto riguarda l’Appello, lo scorso 3 giugno con la sentenza dei giudici torinesi guidati da Alberto Oggè.
I magistrati, scrivono, avrebbero condannato alla stessa pena anche l’altro imputato, il barone belga Louis de Cartier, che però era morto pochi giorni prima della sentenza. La loro colpa principale è stata «avere fatto disinformazione circa la pericolosità dell’amianto anche quando questa era ormai nota in tutto il mondo». Da qui l’accusa di disastro ambientale doloso continuato, l’unica che ha retto fino al secondo grado. L’altra accusa, quella di omissione dolosa di cautele antinfortunistiche nei confronti dei dipendenti, è invece stata giudicata prescritta.
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DoppiaM