Colaninno: la fedeltà fiscale è una battaglia di civiltà


"Lo studio di Confcommercio conferma l'anomalia italiana, con una enorme economia sommersa e insieme una pressione fiscale al top. Si deve cambiare e mettere a punto una strategia di fedeltà fiscale"

“Lo studio presentato oggi da Confcommercio conferma la doppia anomalia del nostro sistema. Da un lato, l'esistenza di un'economia sommersa rilevantissima che rappresenta quantitativamente un ordine di grandezza ‘monstre’ che nasconde ricchezza, ammala sempre più i conti dello Stato e produce concorrenza sleale per le imprese; dall'altro, una pressione fiscale al top che si scarica sui contribuenti onesti che non sono in grado di reggere questo trend”.

E’ quanto ha affermato il responsabile economico del Pd, Matteo Colaninno, a proposito dello studio elaborato da Confcommercio da cui emerge che, nel periodo 2012-2013, l’economia sommersa in Italia ha rappresentato il 17,4% del Pil, pari a 272 miliardi sottratti ogni anno al fisco.
Dati allarmanti anche sul fronte della pressione fiscale, che con il 54% vede l’Italia al top in Europa.

“Si deve cambiare – ha aggiunto Colaninno -: mettere a punto, senza indugio, una strategia di fedeltà fiscale, senza cadere in forme persecutorie, basata su prevenzione e contrasto efficace per fare emergere gradualmente il sommerso, ampliando così la platea dei contribuenti. Si può aumentare la fedeltà fiscale senza accanirsi sui contribuenti e sulle imprese, ma anzi semplificando gli adempimenti. E' così, ad esempio, con la fatturazione elettronica, introdotta nel decreto Fare su iniziativa del PD, che porterà alla cancellazione di dieci obblighi che oggi gravano sulle imprese. È questa la via maestra per creare un sistema più equo e, al tempo stesso, una fondamentale premessa per rilanciare crescita e sviluppo in Italia”.

Per Colaninno, insomma, “se qui si pagano troppe tasse, se mancano le risorse per fare investimenti e sostenere l’occupazione bisogna ricordare che la colpa è anche, per larga parte, di decenni di assuefazione a nero e sommerso che hanno prodotto danni incalcolabili a cittadini, imprenditori onesti e all'intero Paese. La strategia per la lealtà fiscale è, dunque, una battaglia di giustizia e civiltà ma è anche la premessa di un nuovo rapporto leale e simmetrico tra lo stato, i suoi contribuenti e le imprese”.


DoppiaM

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