La città riparte
L’ufficio non lo sente ancora suo, troppo impersonale. Ma nei panni di sindaco, Marco Troiano ci si è già calato. Sa che l’impresa è impegnativa. Non ne fosse consapevole, glielo ha ricordato la mamma, abbracciandolo commossa lunedì pomeriggio e sussurrandogli “in che guaio ti sei cacciato…”.
Lo racconta lui stesso, sorridendo, seduto sulla poltrona occupata prima di lui dal commissario, da Maurizio Ronchi e prima ancora da Carlo Cifronti. «Mi sto ancora ambientando, a breve appenderò alle pareti due quadri: il primo regalatomi dai ragazzi di quinta elementare quando ero assessore: un albero disegnato con le impronte delle loro mani. Il secondo, un ritratto di don Lorenzo Milani».
Come ha vissuto la vittoria al ballottaggio?
Già al primo turno i voti erano stati rivelatori dell’esigenza di cambiamento dei cittadini. Al ballottaggio ho poi ottenuto quasi 3mila voti in più rispetto a due settimane prima. È un risultato che ci riempie d’orgoglio, significa che abbiamo convinto anche chi non partiva dalla nostra parte. Prova ne sia il fatto che continuo a ricevere, via Facebook, decine di messaggi di congratulazioni anche da persone che non conosco minimamente.
I social network hanno avuto un ruolo importante nella campagna elettorale?
Sì, ma non sono stati la chiave del successo. La nostra campagna ha funzionato perché è stata coerente, ha mantenuto gli stessi toni dall'inizio alla fine, non ha reagito agli attacchi e alle bassezze, abbiamo avuto la stessa strategia anche tra il primo turno e il ballottaggio. Vorrei che adesso la pagina Facebook Marco Troiano sindaco diventasse un canale di comunicazione con cui raccontare ai cittadini l’attività di governo e dalla quale ricevere le loro sollecitazioni.
Uno strumento per avvicinarsi anche ai giovani?
Sì, anzi di più. Nei prossimi giorni scriverò a tutti i ragazzi sotto i 30 anni che si sono candidati alle elezioni. Li inviterò a una riunione per valutare la possibilità di fare qualcosa con loro. Sarebbe un peccato se si perdesse tutto il loro patrimonio di entusiasmo e di voglia di partecipare che hanno testimoniato candidandosi.
Qualcuno dice che non ha vinto il centrosinistra, ha vinto Marco Troiano…
Non la metterei in questi termini, ma confrontando le preferenze personali ricevute rispetto ai voti di lista e l’aumento di votanti al ballottaggio, penso di poter affermare che siamo andati oltre il centrosinistra.
Adesso l’attesa è alta, ci si aspetta che la città riparta, come recita il vostro slogan elettorale.
Non è stata una frase scelta a caso. Siamo davvero convinti che la città sia abbandonata, ce lo testimoniano le persone che incontriamo. Io ho mantenuto l’abitudine di muovermi a piedi, in questi giorni incrocio tante persone che mi mostrano il loro entusiasmo, mi esortano a lavorare bene perché sognano grandi cose per Brugherio.
E da dove si parte?...
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