Il Primo Maggio dopo il terremoto
Quest'oggi torniamo a parlare di lavoro. Grazie al Resto di Carlino possiamo leggere come si sta evolvendo la situazione lavorativa delle popolazioni colpite dal terremoto di un anno fa,
Circa un migliaio di persone ha partecipato stamattina a Mirandola alla festa del 1° Maggio di Cgil, Cisl e Uil provinciali (guarda le foto). Priorità al lavoro, solidarietà e vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto di un anno fa, gli slogan del 1° Maggio. “Ripartire dal lavoro”, significa nei Comuni della Bassa modenese tenere fermo l’obbiettivo della ricostruzione.
Per questo Mirandola è stata scelta come sede del comizio sindacale principale. Tante le autorità presenti, il sindaco Maino Benatti e i sindaci e amministratori dell’Unione Area Nord, il senatore Stefano Vaccari, l’assessore regionale Muzzarelli. Il corteo accompagnato dalla filarmonica Diazzi di Concordia e dalla filarmonica Andreoli di Mirandola, è partito come da tradizione dal centro anziani autogestito di Mirandola e ha attraversato le vie del centro per arrivare a piazza Costituente dove ha tenuto il comizio Piero Ragazzini della Cisl nazionale a nome di Cgil Cisl Uil.
Prima del comizio un minuto di silenzio per le vittime del terremoto, in massima parte lavoratori. Cesare Pignatti della Cgil di Mirandola ha ricordato in apertura come le popolazioni colpite dal terremoto si sono subito rimboccate le maniche, lavoratori e imprenditori, per far ripartire l’economia e dare speranza di ripresa. Tanti gli esempi di generosità e sacrificio da parte di tutti, a cominciare dai lavoratori che hanno accettato turni massacranti e il lavoro lontano da casa pur di far ripartire le attività al più presto.
“Porto la solidarietà e la vicinanza di Cgil, Cisl e Uil nazionali alle popolazioni modenesi ed emiliane, - ha detto il sindacalista Ragazzini dal palco – assicurando che i sindacati manterranno accesi i riflettori su queste terre per garantire la ricostruzione nella legalità e nella sicurezza, a cominciare dai luoghi di lavoro”.
Cgil, Cisl, Uil modenesi si sono spesi col massimo impegno sin dall’inizio per garantire solidarietà prima, e le condizioni della ricostruzione poi. “I danni del terremoto si intrecciano purtroppo con gli effetti della più grave crisi economica dal dopoguerra ad oggi – ha continuato Ragazzini – e per questo occorre massimo impegno di tutti gli attori sociali e istituzionali”.
Per fronteggiare l’emergenza lavoro, anche fra i giovani, ieri Cgil, Cisl, Uil nazionali hanno messo a punto una piattaforma comune chiedendo il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, tutele per gli esodati, riduzione delle tasse per lavoro dipendente e pensionati, e per le imprese che assumono, investimenti e politiche industriali per far ripartire lo sviluppo.
I sindacati hanno inoltre condiviso regole comuni su democrazia e rappresentanza sindacale e per sostenere questa piattaforma hanno messo in campo mobilitazioni e iniziative già a partire dall’ 11 maggio a livello territoriale per arrivare ad un grande manifestazione nazionale a Roma il 22 giugno.
DoppiaM