"Dobbiamo reagire"
458 voti, con 76 schede bianche e 59 schede nulle.
«Vi ringrazio della fiducia, ce la metterò tutta per far bene, come è nel mio stile. So quanto è difficile il compito, mi aiuta l'esperienza, la passione che ho dentro, e voi, per riprendere il futuro del partito. Non per noi, ma per il futuro del Paese. Da domani ritorniamo tutti a lavorare».
Nel suo intervento, Epifani ha messo in fila tutte le parole chiave che segneranno la sua reggenza: dal sostegno incondizionato al governo Letta fino al lavoro, incessante affinché il Pd abbia finalmente un profilo identitario netto. Niente di vago, per dar forma e forza un progetto politico di lunga durata. Infine la solidarietà al ministro Keynge e l'annuncio di voler preparare con rigore il lavoro per il prossimo congresso.
Non sono mancati gli interventi più critici, da parte di alcuni esponenti di punta del Pd. Un partito che ha tanto discusso, in queste settimane, ma che ora deve ripartire, proprio come ha chiesto il neosegretario.
«Non ho cercato questo incarico, ma non potevo sottrarmi», ha detto Epifani. «Stiamo correndo il rischio di toccare il fondo», ha ammonito, «dobbiamo reagire. Va ricostruito il tessuto del partito per dare forza al governo» a «il rapporto con il Paese».