Seregno, l'Espresso e gli affari della camorra
E' un vero e proprio terremoto, quello che si è abbattuto sull'amministrazione comunale di centrodestra di Seregno.
Tutto è nato dopo il servizio sul numero di venerdì de L'Espresso. Fabrizio Gatti, giornalista del settimanale, intervista ad un certo punto Mario Barzaghi, patron della Effebiquattro, azienda leader nel settore dei serramenti per interni nonchè vicepresidente di Confindustria di Monza e Brianza. Gatti gli fa domande sulla +Energy srl, società che importava pannelli fotovoltaici dalla Cina e nella quale, tramite una fiduciaria, sarebbero stati indirettamente soci anche il sindaco di Seregno e altri amministratori locali.
La reazione di Mario Barzaghi, evidenziata anche da un video, è stata decisamente sporporzionata. L’imprenditore ha impedito a Fabrizio Gatti di lasciare l’ufficio. Nell’audio si sentono addirittura minacce nei confronti del giornalista, ribadite anche alla presenza del capitano Luigi Spenga, comandante della Compagnia dei carabinieri che era stato chiamato sul posto.
Secondo la ricostruzione fatta nel reportage, Mariani, Barzaghi e Spenga, tutti insieme, direttamente o attraverso i loro familiari, erano in affari con una società paravento della camorra per la realizzazione di impianti fotovoltaici.
Una storia incredibile di scelte individuali, in cui ovviamente l'Arma dei Carabinieri non c'entra nulla; dopo aver ammesso gli affari, il vicepresidente di Confindustria si è reso conto delle possibili conseguenze. Così ha sequestrato il giornalista per un'ora e l'ha minacciato di morte davanti alla telecamera rimasta accesa. Fabrizio Gatti è stato rilasciato dal capitano-amico di Barzaghi.
A seguito della notizia, si sono dimessi sei consiglieri comunali della Lega Nord, facendo così mancare la maggioranza al Sindaco. Che però, da parte sua, non ha voluto commentare le notizie riguardanti il suo coinvolgimento nella società +Energy e ha solo affermato: “É gente che mi vuole male. Non mi dimetto, vado avanti. Sono solo calunnie".
Una storia incredibile di scelte individuali, in cui ovviamente l'Arma dei Carabinieri non c'entra nulla; dopo aver ammesso gli affari, il vicepresidente di Confindustria si è reso conto delle possibili conseguenze. Così ha sequestrato il giornalista per un'ora e l'ha minacciato di morte davanti alla telecamera rimasta accesa. Fabrizio Gatti è stato rilasciato dal capitano-amico di Barzaghi.
Qui il video.
A seguito della notizia, si sono dimessi sei consiglieri comunali della Lega Nord, facendo così mancare la maggioranza al Sindaco. Che però, da parte sua, non ha voluto commentare le notizie riguardanti il suo coinvolgimento nella società +Energy e ha solo affermato: “É gente che mi vuole male. Non mi dimetto, vado avanti. Sono solo calunnie".
Seguiremo gli sviluppi.
DoppiaM