Il piano di lottizzazione di via Comolli, il Brugo e le scelte del commissario

l'area interessata dal piano - elaborazione da google maps

In questi giorni è tornato alla ribalta il progetto di piano di lottizzazione industriale di via Comolli.

Facciamo un passo indietro, ricordando le tappe di approvazione del progetto.

Il piano di lottizzazione nasce nell'ambito di una proposta del centrosinista, al momento dell'approvazione del piano regolatore da parte della Giunta Cifronti. Diversi gli obiettivi del progetto: la creazione di uno spazio per insediamenti artigianali/industriali, una nuova viabilità per l'area, ampi spazi di verde, edilizia convenzionata, rotonde, la possibilità per Candy di avere nuovi spazi per le proprie attività o anche di ospitare altre aziende.

E poi, un altro obiettivo rilevantissimo, da un certo punto di vista il più importante: la ricostruzione della Cascina Comolli, per un importo di 750.000 euro, da destinare alle attività del Brugo, la cooperativa che dal 1986 realizza sul nostro territorio una serie di importantissimi servizi per le persone con disabilità.

Il piano di lottizzazione è stato adottato dal consiglio comunale il 17 aprile 2009, quasi alla fine dell'amministrazione Cifronti (qui la delibera). L'approvazione definitiva del piano è invece dell'11 aprile 2011, in piena amministrazione Ronchi (qui la delibera).

E' stato uno dei progetti ideati dal centrosinistra, ereditato dal centrodestra, e portato avanti senza nessuna distinzione di parte, come deve essere per i progetti che fanno bene alla città.

Con l'arrivo del commissario c'è stata un'altra tappa nel progetto, ovvero la definizione del testo definitivo della convenzione per dare avvio concreto all'attuazione del piano. E qui avviene una novità. Il 20 giugno 2012 il commissario, assunti i poteri del consiglio comunale, dopo una serie di incontri di carattere tecnico anche con la Candy, modifica il testo della convenzione, per rivederne alcuni aspetti (qui la delibera)

La cosa più rilevante è che il versamento dei 750.000 euro viene dilazionato in tre rate, ma non più legato alla ristrutturazione della cascina Comolli. Il commissario decide quindi, in contrasto con una decisione "bipartisan" di tutte le forze politiche brugheresi, di far entrare questi soldi genericamente nelle casse comunali, senza questo vincolo di destinazione che qualificava l'intero piano di lottizzazione.

Come entreranno ora questi soldi? Lo chiarisce una determina del dirigente competente, che potete leggere qui: la prima rata il 31 ottobre del 2012, per un importo di 355.000 euro, la seconda il 31 dicembre 2013, per 200.000 euro, gli ultimi 195.000 euro il 31 dicembre 2014.

Ora, è molto probabile che la rata del 2012 sia servita a far rispettare al Comune i vincoli del patto di stabilità e che quindi quei soldi siano in qualche modo "persi" rispetto alla possibilità di rimetterli a disposizione per Il Brugo, purtroppo.

Ma, per quanto ci riguarda, vogliamo confermare quella destinazione e quell'impegno verso il Brugo. E, in definitiva, verso la città intera. Perchè la bontà del progetto ipotizzato dal centrosinistra resta tutta. E il Brugo ha bisogno di quello spazio, per mantenere e ampliare le sue proposte e offerte di integrazione verso le persone con disabilità.

Dovrà essere, questo, l'impegno di tutti i partiti.

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