"Vincere per tornare in mezzo alla gente"


Domani finalmente si vota.

Questa volta, può accadere qualcosa di simile, ma alla rovescia rispetto alle elezioni 2006. Quella notte ogni singolo voto contò. Contro il centrosinistra. 


Lunedì, invece per pochi voti il centrosinistra potrebbe avere la maggioranza anche al Senato e governare il Paese. 
Ciò riguarda tutti quanti e in particolare gli elettori di due regioni: la Lombardia e la Sicilia. 

Per pochi voti – in quelle due regioni, soprattutto – potrebbero cambiare i prossimi cinque anni. E il futuro di un Paese che ha bisogno di un governo stabile proprio per dare il via a quel cambiamento che molti, quasi tutti, reclamano. Perché governo e cambiamento si richiamano a vicenda e perché l’indignazione e la paura si combattono soltanto con una proposta politica di alto profilo. 


Per questo vi proponiamo l'intervista a Umberto Ambrosoli a cura di Elisabetta Soglio per Corriere della Sera 


La promessa

Farò tornare la Regione coi piedi per terra in mezzo alla gente, abbandonando il trentaseiesimo piano del palazzo. Sempre per stare alle scelte simboliche, non permetterò che mi si chiami governatore. Dal punto di vista pratico, invece, come abbiamo annunciato dimezzeremo lo stipendio dí consiglieri, assessori e presidente. 

 Il mio avversario 

Roberto Maroni rappresenta vent`anni di una politica incapace di risolvere i problemi del Nord e delle persone. Rappresenta il vecchio. 

La squadra 

Per ora anticipo solo i criteri, anche se ho già avuto molte disponibilità di grande prestigio. Sceglierò persone estremamente competenti, esperte della materia di cui saranno chiamate ad occuparsi in giunta. In secondo luogo, rispetterò la parità di genere perché il mondo femminile sa dare un contributo prezioso che ancora oggi la nostra società utilizza troppo poco. Per questo, almeno il 50 per cento degli assessorati sarà affidato a donne. Infine, la Lombardia ha un territorio molto vasto e anche se la giunta ha sede a Milano devono essere rappresentate tutte le sfaccettature dei nostri territori. 

I costi 

Per la campagna elettorale spenderemo circa i milione di euro. Per oltre due terzi si tratta di contributi raccolti in modo sparso, compresi quelli delle primarie. IL resto, meno di un terzo, è arrivato dai partiti che sostengono la mia candidatura.

Movimento 5 Stelle 
Secondo me Grillo toglie voti a chi ha una proposta debole. Non mi preoccupa la piazza, mi piace anzi la volontà di partecipazione che esprime: e comunque anche la nostra piazza, domenica scorsa, era piena. 

Se vinco 

Se vinco, cercherò di impostare con l`opposizione rapporti di collaborazione. In una democrazia che deve affrontare problemi enormi come quelli che la Lombardia affronta non è tempo di dividersi e fare lotte: credo che dobbiamo cercare di costruire insieme le risposte migliori. 

Se perdo

Mi sono candidato per mettermi al servizio della comunità lombarda. Se non sarò eletto presidente, continuerò a impegnarmi nella politica della Regione con la stessa ostinazione civile. 

Gli scandali 

Non sono le inchieste in sé che hanno pesato in questa campagna elettorale, ma i presupporti delle inchieste: tutto quello che è uscito ha dimostrato il fallimento, dal punto di vista etico, della gestione di chi ha governato in questi ultimi anni. Ed è evidente che questo non possa passare senza lasciare conseguenze: nel mio caso, ad esempio, mi sono sentito chiamato ad impegnarmi di più. In fondo, questo è quello che vorrei rappresentare ai nostri elettori: la possibilità di cambiare sistema dal punto di vista della cultura delle regole.

Il numero due

Il mio braccio destro? Sarà una persona estremamente competente dal punto di vista politico e amministrativo. Una persona esperta di tutti i settori della Regione. 

L`amministrazione

Noi faremo una accurata due diligence degli organici e delle procedure che ci serviranno per una valutazione super partes. Di sicuro valorizzeremo le risorse interne che hanno qualità e competenza e faremo le nostre scelte sulla base di tutti questi elementi.


DoppiaM

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