L'inchiesta sui rimborsi in Regione si allarga anche all'opposizione


La Procura di Milano prosegue la sua inchiesta sull'utilizzo dei fondi dei rimborsi elettorali in Lombardia.

E così, dopo il filone di inchiesta che ha visto coinvolti 62 consiglieri del Pdl e della Lega, in questi giorni si sta aprendo l'indagine sui consiglieri di opposizione. Oggi i giornali riferiscono che sarebbero una ventina i consiglieri del Pd e dell'Idv indagati per peculato.

All'indomani delle indagini su PdL e Lega, i due partiti avevano parlato di "inchiesta ad orologeria" della Procura di Milano, mentre questo secondo filone di indagine dimostra che i magistrati hanno lavorato a tutto campo, come è giusto che sia.

E così, dopo l'acquisizione dei documenti da parte della Guardia di Finanza, le carte di Pd, Sel, Idv Pensionati e Gruppo misto sono state analizzate per chiarire i motivi delle spese effettuate a partire dal 2008 con i soldi pubblici.

Secondo quello che riferiscono oggi i giornali, sembra che le spese finite sotto la lente degli inquirenti riguardino cifre di gran lunga inferiori rispetto a quelle contestate nella prima tranche dell'inchiesta agli esponenti della maggioranza.

Comunque, come per gli esponenti della maggioranza, dopo l'invito a comparire, i consiglieri regionali saranno convocati singolarmente al palazzo di giustizia di Milano, dove dovranno dimostrare la regolarità delle spese sostenute.

Luca Gaffuri, capogruppo del Partito Democratico, unica forza politica ad avere reso pubblico su Internet l'elenco delle spese, ha così commentato l'inchiesta: «È giusto che la magistratura approfondisca e verifichi i conti dei gruppi consiliari e quindi anche quelli dell'opposizione. Ribadiamo dunque la fiducia nel lavoro degli inquirenti e garantiamo la piena disponibilità a chiarire ogni aspetto della nostra attività e dei nostri bilanci. Teniamo a ribadire che nella nostra contabilità i rimborsi diretti ai consiglieri sono meno del due per cento del bilancio del gruppo. Il resto sono attività di funzionamento, di comunicazione e per il personale. Siamo certi di poter dimostrare di aver utilizzato le risorse a nostra disposizione per l'attività politico istituzionale: nella nostra documentazione non si troveranno spese per cartucce da caccia o per banchetti di nozze».

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