Svolta storica: la Palestina entra all'Onu
Ce lo racconta il quotidiano on-line Il Post
La Palestina è stata promossa da “entità non statuale” a “stato osservatore non membro”: l’Italia ha votato a favore della risoluzione, mentre gli Stati Uniti e Israele hanno votato contro, dopo il veto posto l’anno scorso nel Consiglio di Sicurezza, per il riconoscimento dello stato palestinese. Gli altri paesi che si sono opposti sono stati: Canada, Repubblica Ceca, Isole Marshall, gli Stati federati di Micronesia, Nauru, Panama, Palau.
Questo passaggio di status avrà, almeno inizialmente, un effetto soprattutto simbolico che consentirà comunque alla Palestina di partecipare ai dibattiti delle Nazioni Unite e cercare di far parte in futuro della Corte penale Internazionale, che aveva respinto il riconoscimento unilaterale da parte della Palestina sulla giurisdizione della stessa Corte. Le autorità palestinesi sperano che con questo passaggio possa anche cambiare la sua posizione di forza nelle contrattazioni e negli accordi con lo stato di Israele e il riconoscimento di uno stato palestinese
Il passaggio di status avrà, come abbiamo già detto, almeno inizialmente, un effetto soprattutto simbolico. Da un lato perché molti paesi riconoscono già pienamente il diritto dei palestinesi a formare un loro stato, dall’altro perché il governo israeliano non accetta i confini territoriali posti dall’OLP come base per i negoziati. Il primo ministro Benjamin Netanyahu in più occasioni li ha descritti come poco realistici e indifendibili, specialmente se collocati nella prospettiva storica degli ultimi decenni, anni in cui circa mezzo milione di ebrei si sono stabiliti nei territori della Cisgiordania. L’OLP ricorda che secondo le leggi internazionali i territori occupati sono illegittimi, mentre Israele contesta da tempo questa posizione. Per risolvere il problema si era anche ipotizzato uno scambio alla pari di territori, ma la proposta si è poi arenata. A tutto questo si aggiungono le tensioni degli ultimi giorni al confine con la Striscia di Gaza, con il lancio di razzi verso Israele e i bombardamenti dell’esercito israeliano in risposta. Il 21 novembre è stata raggiunta una tregua, che non è chiaro per quanto tempo potrà reggere.
Hanno votato favorevolmente Italia Spagna, Danimarca e Francia e altri numerosi stati. Il Regno Unito e la Germania hanno deciso di astenersi, contrati Stati Uniti e Israele
“Si tratta di una scelta in linea con il ruolo politico che l’Italia deve e dovrà esercitare sempre di più nel Medio Oriente”. Commenta così Lapo Pistelli, responsabile Esteri del Pd, la decisione del governo italiano di votare a favore
“Una scelta - aggiunge Pistelli - che il Partito democratico aveva sostenuto in Parlamento e che il segretario Pier Luigi Bersani ha ribadito anche ieri in televisione. Il Pd dunque sostiene la decisione del governo italiano sul voto alle Nazioni Unite. Auspichiamo e lavoreremo affinché questo riconoscimento dei moderati palestinesi possa riaprire la stagione del negoziato”.
Il governo italiano ha quindi votato a favore della risoluzione ONU. Qui di seguito il comunicato con le motivazioni del voto pubblicato sul sito del governo.
DoppiaM