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Svolta storica: la Palestina entra all'Onu

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Giovedì sera l’Assemblea generale delle Nazioni Unite si è riunita a New York per votare, tra le altre cose, la promozione della Palestina da “entità non statuale” a “stato osservatore non membro”, come è oggi la Città del Vaticano. Ce lo racconta il quotidiano on-line Il Post La Palestina è stata promossa da “entità non statuale” a “stato osservatore non membro”: l’Italia ha votato a favore della risoluzione , mentre gli Stati Uniti e Israele hanno votato contro, dopo il veto posto l’anno scorso nel Consiglio di Sicurezza, per il riconoscimento dello stato palestinese. Gli altri paesi che si sono opposti sono stati: Canada, Repubblica Ceca, Isole Marshall, gli Stati federati di Micronesia, Nauru, Panama, Palau. Questo passaggio di status avrà, almeno inizialmente, un effetto soprattutto simbolico che consentirà comunque alla Palestina di partecipare ai dibattiti delle Nazioni Unite e cercare di far parte in futuro della Corte penale Internazionale, che aveva respinto il

Venti di guerra soffiano nuovamente sul Medio Oriente

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foto da www.ilpost.it Venti di guerra soffiano sul Medio Oriente La situazione è nuovamente precipitata tra Israele e Palestina. Tutto è iniziato il 12 novembre, quando ci sono stati diversi scontri tra i militanti di Hamas e l’esercito israeliano. Dalla Striscia di Gaza i miliziani palestinesi hanno sparato diversi missili anticarro, colpendo una jeep militare israeliana e ferendo quattro militari, di cui uno in modo grave. L’esercito israeliano ha risposto bombardando Zeitun e Shejaiya, due quartieri di Gaza. Ieri è stato il giorno della strage dei bambini: nove piccoli hanno perso la vita durante un raid israeliano a Gaza, mentre altri sono rimasti gravemente feriti. I razzi hanno ucciso almeno 28 persone nelle ultime ore nella città. Domenica sera due uomini e un bambino di 6 anni sono morti, dopo l'ennesimo attacco. Molte ore prima, in un'incursione nel quartiere residenziale di Nasser, hanno perso la vita sette membri di una stessa famiglia. Sotto le macerie

Vittorio, l'eroe buono

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Nonostante offerte allettanti ho deciso di rimanere all'inferno, qui a Gaza. Soprattutto perché qui ancora c'è da fare, e molto, in difesa dei diritti umani violati su queste lande spesso dimenticate. Vittorio Arrigoni aveva 36 anni, da anni era impegnato in operazioni di pace e di soccorso. Un cooperante, un ragazzo semplice, pieno di idee strane. Come quella di far smettere le guerre. Era un attivista per i diritti umani dell'International Solidarity Movement e nella giornata del 14 aprile è stato rapito da un gruppo salafita. È stato ritrovato in una casa abbandonata a Gaza City poco dopo il rapimento. L'International Solidarity Movement (Ism), il gruppo cui faceva parte Arrigoni, si è detto "scioccato e profondamente rattristato per l'uccisione del nostro amico e collega". Sul sito dell'associazione si legge che " Vik è stato un attivista ispiratore e anima generosa . Per favore, tenete nei vostri pensieri la sua famiglia e i suoi amici&quo