Bersani incontra il candidato cancelliere della Spd, Peer Steinbruck


Venerdì 2 novembre il Segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, ha incontrato a Milano il candidato cancelliere della Spd, Peer Steinbruck. Al termine dell'incontro, alle 12.00, i due leader hanno tenuto una conferenza stampa presso il Circolo della Stampa (Palazzo Bocconi, Corso Venezia, 48).

Il blog ha mandato un inviato. Di seguito la conferenza stampa e la rassegna fotografica.


Al termine degli interventi, che hanno riassunto quanto emerso dall'incontro bilaterale, sono seguite le domande da parte dei giornalisti.

La prima domande rivolta a Peer Steinbruck non ha riguardato l'Europa, argomento dell'incontro; dopo aver ascoltato pazientemente il giornalista, il candidato cancelliere della Spd con tono fermo e duro ha affermato che in quella sede avrebbe risposto solo a domande che avessero avuto come tema principale l'Europa.


E' il turno di Bersani. Al Segretario del Partito Democratico nell'ordine i giornalisti chiedono di commentare l'inchiesta che ha coinvolto Di Pietro, analizzare la proposto di Beppe Grillo che vorrebbe Di Pietro al Quirinale, confermare che qualora vincesse le primarie si dimetterebbe da Segretario del Partito.

Bersani ha risposto a tutte le domande, fino all'ennesima ancora fuoritema (primarie Lombardia); a quel punto ha chiesto che la discussione rientrasse nei binari e si tornasse (iniziasse) a discutere di Europa.


La cosa che mi ha colpito di questa conferenza stampa è stato proprio il diverso approccio dei due leader. Inflessibile il candidato cancelliere della Spd, mentre votato più al buon senso l'approccio del Segretario del Pd.

Da qui una riflessione, sul modo di fare giornalismo e di cosa ci interessa leggere di più. E' naturale che appassionino di più le questioni interne, con le loro strategie i conflitti, le differenze. Ma qui entra in gioco il buon giornalista che dovrebbe indirizzare il lettore su cosa è più giusto e più importante.

Ci lamentiamo (giustamente) della cattiva politica, ma altrettanto sdegno non lo proviamo per il cattivo giornalismo. Quello che in una conferenza stampa sull'Europa ti chiede del tuo orticello, quello che ha dato la possibilità a Luca Sofri di farci una rubrica, notizie che non lo erano, quello che permette a Grillo di idre "voi siete i prossimi" (casta).

Bisognerebbe che i politici riuscissero a tornare credibili e positivi per spostare allora l’attenzione sulle mediocrità dell’informazione, e che fossero in grado di emanciparsi dal servilismo nei confronti dell’intervista riverita.



Sto andando fuori tema però. Un post nato per raccontarvi una bella esperienza si è trasformato in un'analisi del giornalismo odierno; torniamo all'oggetto del post.

Lo facciamo proprio con un'intervista precisa, mirata non riverita che il Corriere della Sera ha fatto al candidato cancelliere della Spd, Peer Steinbruck.

Peer Steinbrück, l'uomo che fra un anno sfiderà Angela Merkel, è noto anche per il suo tagliente sarcasmo. E non vuole smentire la sua fama. Accetta volentieri le congratulazioni per la sua nomina a candidato cancelliere della Spd, ma aggiunge subito: «C'è anche chi mi fa le condoglianze». Siamo al Willy-Brandt Haus, il quartier generale e la casa della cultura dei socialdemocratici tedeschi, dove lavora in una stanza luminosa, all'ultimo piano, che guarda verso gli spazi sterminati del quartiere di Kreuzberg.

Questa al Corriere è la prima intervista che l'ex ministro delle Finanze nel governo di grande coalizione, 65 anni, concede a un giornale straniero dopo la sua investitura. Dal 2005 al 2009 ha collaborato con la sua avversaria. Ma più che al passato, Steinbrück vuole guardare al futuro e a come costruire, con tutto il rigore che lo contraddistingue, un'alternativa alla coalizione nero-gialla (cristiano-democratici, cristiano-sociali e liberali) che guida la Germania.

Le critiche sui lauti compensi percepiti negli ultimi anni per discorsi e interventi non sembrano averlo demoralizzato. Anzi. Nei giorni scorsi ha detto che aver indicato dettagliatamente tutte le somme ricevute è stato «un esempio» che tutti dovranno seguire. Oggi arriva in Italia per incontrare il presidente del Consiglio Mario Monti e il segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani. In camicia bianca senza giacca, cravatta rossa, fa capire di non aver tempo per molti altri preamboli….

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Doppia M

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