L'ANPI di Monza ricorda la strage di Marzabotto


Dopo il Massacro di Sant'Anna di Stazzema, commesso il 12 agosto 1944, gli eccidi nazifascisti contro i civili sembravano essersi momentaneamente fermati. Ma il feldmaresciallo Albert Kesselring aveva scoperto che a Marzabotto agiva con successo la brigata Stella Rossa, e voleva dare un duro colpo a questa organizzazione e ai civili che l'appoggiavano. Già in precedenza Marzabotto aveva subito delle rappresaglie, ma mai così gravi come quella dell'autunno 1944. 

La mattina del 29 settembre, prima di muovere all'attacco dei partigiani, quattro reparti delle truppe naziste, comprendenti sia SS che soldati della Wehrmacht, accerchiarono e rastrellarono una vasta area di territorio compresa tra le valli del Setta e del Reno, utilizzando anche armamenti pesanti. «Quindi – ricorda lo scrittore bolognese Federico Zardi– dalle frazioni di Panico, di Vado, di Quercia, di Grizzana, di Pioppe di Salvaro e della periferia del capoluogo le truppe si mossero all'assalto delle abitazioni, delle cascine, delle scuole», e fecero terra bruciata di tutto e di tutti.

Nella frazione di Casaglia di Monte Sole la popolazione atterrita si rifugiò nella chiesa di Santa Maria Assunta, raccogliendosi in preghiera. Irruppero i tedeschi, uccidendo con una raffica di mitragliatrice il sacerdote, don Ubaldo Marchioni, e tre anziani. Le altre persone, raccolte nel cimitero, furono mitragliate: 195 vittime, di 28 famiglie diverse tra le quali 50 bambini. Fu l'inizio della strage. Ogni località, ogni frazione, ogni casolare fu setacciato dai soldati nazisti e non fu risparmiato nessuno. La violenza dell'eccidio fu inusitata: alla fine dell'inverno fu ritrovato sotto la neve il corpo decapitato del parroco Giovanni Fornasini.

Fra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, dopo sei giorni di violenze, il bilancio delle vittime civili si presentava spaventoso: circa 770 morti. Le voci che immediatamente cominciarono a circolare relative all'eccidio furono negate dalle autorità fasciste della zona e dalla stampa locale, indicandole come diffamatorie; solo dopo la Liberazione lentamente cominciò a delinearsi l'entità del massacro.


(fonte wikipedia)




Nel 68° anniversario della strage di Marzabotto,
l’ANPI di Monza organizza una gita-pellegrinaggio
 per ricordare le 1836 vittime innocenti della ferocia nazista. 

Domenica 7 ottobre:

ore 7.00 partenza dalla sede ANPI di Viale Vittorio Veneto n. 1, angolo via Cavallotti
ore 7.05 fermata in via Campania (fermata bus-dopo la rotonda verso San Rocco)
ore 7.10 fermata a San Rocco (chiesa)
ore 10.00 arrivo a Marzabotto (con fermata intermedia) e partecipazione alla

commemorazione dell’eccidio. I discorsi ufficiali saranno tenuti dalle autorità preposte alla cerimonia. Interverrà il sindaco di Cagliari, 
Massimo Zedda.

ore 12.00 partenza per il ristorante; menu con specialità emiliane: presso la Casa Cervi

ore 15.00 Visita guidata al Museo e al Cimitero di Campegine sacrario dei 7 fratelli Cervi dove depositeremo una corona d’alloro. 

ore 18.00 partenza per il rientro a Monza

La quota di partecipazione è di € 20

Comprende: il pullman A/R (messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale di Monza); il pranzo di mezzogiorno e l’entrata al Museo.

Per la prenotazione (fino ad esaurimento posti) rivolgersi all’ANPI di Monza – Tel.039747091. E’ in funzione anche la segreteria telefonica. 

DoppiaM

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