I falsi miti sull'immigrazione


Se vi chiedessero di definire, in poche parole un immigrato,
come lo descrivereste?

Secondo l'italiano medio, l'immigrato è cinese, clandestino, bracciante agricolo e poco utile allo sviluppo nazionale.

E’ quanto emerge da uno studio della Fondazione Leone Moressa, che a luglio ha intervistato 600 italiani per verificare quanto effettivamente conosciamo “i nuovi italiani”.

Ebbene, dalla ricerca emerge con chiarezza come tutta la descrizione dell'immigrato-tipo sia basata su dati non veri.

Quali altre informazioni scorrette abbiamo sull'immigrazione?
Eccone alcune.

Innanzitutto pensiamo che gli stranieri in Italia siano pochi: fra 1 e 2 milioni, mentre l’Istat dice che nel 2011 la presenza di immigrati nel nostro Paese sia stata intorno ai 4,5 milioni.

Ancora, gli italiani sovrastimano la clandestinità: gli irregolari sarebbero più di un quarto degli stranieri presenti (26.7%), mentre la fondazione ISMU stima che non superino il 10.7%.

Rispetto alla nazionalità, pensiamo che siano per la maggior parte cinesi, mentre invece prima dei cinesi ci sono romeni, albanesi e marocchini.

Crediamo che lavorino soprattutto nel settore agricolo, mentre il primo ambito di occupazione per gli immigrati è quello dei servizi alla persona, seguito da industria e costruzioni.

E, infine, non sappiamo che il lavoro immigrato produce circa il 12% del PIL nazionale.

La colpa di questi falsi miti? Dei media: il 75% degli intervistati imputa alla cattiva informazione, incompleta e fuorviante, la causa delle risposte sbagliate che ha dato.

Qui, da Repubblica, per saperne di più.

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