Il Pd per il diritto alla salute



Si è svolto ieri presso la sede nazionale del PD a Roma, un incontro in vista della Conferenza Nazionale del PD sulla salute, prevista per il prossimo mese di ottobre, per l'attivazione di specifici gruppi di lavoro sui problemi principali delle politiche socio-sanitarie.

Un appuntamento importante, proprio quando il taglio di posti letto negli ospedali pubblici italiani, deciso dal governo con la spending review, sarà di 7.000 unità a partire dal 2013 

“Questo incontro con gli operatori del mondo sanitario - spiega Paolo Fontanelli, Vicepresidente Forum welfare, Responsabile Sanità - ha le sue motivazioni nella fase difficile che attraversa il Sistema Sanitario italiano. Il punto di partenza è ovviamente la necessità di fare i conti con l’emergenza crisi e il contenimento della spesa pubblica. Ciò comporta, è inevitabile, anche l’impegno ad una riflessione sul futuro del SSN per salvaguardare i servizi ai cittadini e tutelare il diritto alla salute in una logica universalistica."

Continua Fontanelli: "per tutti questi motivi il PD dice no ai tagli e a nuovi tickets, anche se siamo consapevoli che la profondità della crisi non consente certo di pensare in termini di incremento della spesa pubblica... . Questa linea, quella di una coerente e non demagogica difesa del sistema sanitario pubblico, impone l’esigenza di un processo di profonda riorganizzazione del SSN, perché pensare di difenderlo così com’è, stando fermi in trincea, rischia di portare acqua al mulino di chi ne teorizza l’insostenibilità finanziaria... . Per queste ragioni, per difendere il sistema pubblico come condizione fondamentale di tutela del diritto alla salute, occorre un impegno straordinario da parte di tutti: operatori, amministratori, forze politiche e sindacali, associazioni”.

Qui trovate un riassunto di tutti gli interventi del convegno. L'incontro si è concluso con l'intervento dal Segretario dei democratici, Pierluigi Bersani.

"Sono orgoglioso che mentre sui giornali prevale la chiacchiera o il gioco delle dichiarazioni un partito di governo come il nostro sia impegnato su un problema basico per gli italiani, la sanità. Un partito popolare che conosce i problemi degli italiani e conosce anche come la gente li percepisce". 

"La discussione sulla sanità è sistemica e ruota attorno alla finanza pubblica, e al servizio del debito - ha spiegato Bersani - il Tesoro comanda dappertutto anche se più da noi, a livelli, secondo me, inverecondi. Ma è così un po' dappertutto. E in queste fasi- ha aggiunto - può succedere qualcosa di irrazionale, come quello di smontare un sistema che funziona. E' come quando si deve dar via l'argenteria", ha detto con una battuta.

"Nella nostra visione utopica, davanti a bisogni come la salute non ci possono essere poveri e ricchi e questo vale per la salute come per la scuola e la sicurezza. Non accettiamo che sia il mercato a guidare la danza. In altri settori invece - ha chiarito Bersani- il mercato deve funzionare bene e a bevuta pari. Questa è la nostra idea di società e siamo affezionatissimi a questa visione. Dunque, accettiamo la sfida, ripensiamo questo sistema se non vogliamo finire che ci si affida al mercato"


"Bisogna aprire un tavolo tra governo e Regioni sulla sanità, perché altrimenti si rischia che la situazione diventi ingovernabile in Parlamento e una rottura istituzionale. In questi 15 giorni va ripresa da parte del ministro della Salute e anche da parte del Tesoro una discussione con le regioni. Chiaro che in Parlamento la nostra parte la facciamo, ma c'è anche la Pdl che la vedo più impegnata sulla Rai tv, noi non abbiamo una maggioranza. 


Allo stesso tempo - ha aggiunto Bersani - chiedo alle Regioni, a cominciare dalle nostre, che si mettano a ragionare su come può essere congegnato un patto sulla salute. In Parlamento garantisco per me, non posso garantire per gli altri. Se c'è un tavolo governo-regioni noi gli facciamo da sponda, senza è molto difficile"


DoppiaM

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