La Giornata nazionale di studio sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro


Si sono aperti lunedì 25 giugno alle 9.30, nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, i lavori della "Giornata nazionale di studio sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro", promossa dalla dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro. Articolati in più sessioni, i lavori si svolgono alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

La giornata della "Giornata nazionale di studio sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro" ce la racconta il Corriere della Sera

In materia di sicurezza sui luoghi di lavoro «c'è molto da fare, anche dal punto di vista del sistema dei controlli e delle sanzioni». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a margine della «Giornata nazionale di studio sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro», a palazzo Giustiniani, convocata dalla Comissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro.


«Mi pare che si stia dando un quadro di quel che si è fatto anche con risultati apprezzabili», ha sottolineato Napolitano, che però ha posto anche l'accento sul fatto che ci sono «gravissime crepe e contraddizioni nell'impegno a costruire la sicurezza del lavoro, che è un fondamentale valore costituzionale». 


Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha aggiunto: «Meno lavoro-meno incidenti non è un'equazione che ci rassicura. Noi vogliamo che ci sia più lavoro e nessun incidente. Non dobbiamo consentire i tagli sui costi dell'infortunistica per ragioni di risparmio e per massimizzare i profitti». «È moralmente deprecabile - ha proseguito la seconda carica dello Stato - approfittare del bisogno, della necessità di occupazione dei tanti lavoratori, disposti a rischiare la propria salute e la propria vita pur di percepire uno stipendio». «Le troppe tragedie - ha concluso Schifani - anche recenti, quella di Barletta, quella di Frosinone, quella ultima degli operai dell'Emilia schiacciati all'interno di capannoni non in linea con le normative antisismiche, ci impongono interventi di prevenzione sempre più attenti e rigorosi»


Schifani ha ricordato che nel 2011 la media nazionale dei decessi sul lavoro ha conosciuto una flessione del 6,4% ma, ha rilevato siamo in presenza di risultati non pienamente ottimistici visto che «preoccupa la consapevolezza che oltre il 15% delle vittime o lavorano senza in regolare contratto o risultano già collocati a riposo». Citando i dati Inail Schifani ha ricordato che nel 2011 le morti bianche sono state 930: 40 in meno rispetto al 2010, «un dato obiettivamente non confortante, ancora meno se messo in correlazione alla diminuzione del livello di occupazione».


DoppiaM

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