Il Dalai Lama a Milano


Dopo le polemiche dei giorni scorsi per la mancata concessione della cittadinanza onoraria a seguito delle pressioni cinesi, il Dalai Lama è arrivato ieri a Milano.

Il Dalai Lama, dopo un colloquio con il sindaco, Giuliano Pisapia, ha tenuto un discorso nell'aula del Consiglio comunale sulla felicità e la tolleranza. Lo hanno seguito nella Sala Alessi 200 persone, le «sole» riuscite ad entrare rispetto alle tante in fila dal mattino presto.


Il discorso del Dalai Lama è stato tutto incentrato sui valori della tolleranza, della pace e del rispetto reciproco tra gli uomini e tra le religioni che hanno uguale dignità: "Uno dei grandi insegnamenti dell'India è la non violenza e l'armonia e il rispetto tra le religioni. Ma bisogna imparare anche il rispetto per i non credenti. Questa è una tendenza importante per i tempi moderni e per la quale mi impegnerò fino alla fine della mia vita", ha detto il Dalai Lama.

Il Nobel nel suo intervento ha parlato anche della crisi: "L'eccessiva fiducia nel materialismo è una cosa sbagliata. Bisogna pensare ugualmente anche ai valori interiori e non vedere solo il buio e l'oscurità, ma occorre vedere la luce della speranza".

Qui il testo degli interventi di saluto del Sindaco e del Presidente del Consiglio Comunale.

Il sindaco ha donato al Dalai Lama il «Sigillo della città».

Si tratta di un'onorificenza discrezionale del primo cittadino, senza la necessità di un passaggio in consiglio comunale per la votazione, come invece deve accadere per la cittadinanza onoraria.

Pisapia ha concluso il suo intervento con queste parole: "C'è una sua frase che mi piace moltissimo: ci sono solo due giorni all’anno in cui non si può fare niente: uno si chiama ieri e uno domani. Oggi è il giorno giusto, oggi grazie a lei sarà una grande giornata".

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