Cosa succede in Siria
L'esercito siriano settimana scorsa ha attaccato la cittadina di Houla, nella provincia di Homs, in Siria, uccidendo, secondo quanto riportato da BBC citando l’opposizione siriana, almeno 88 persone. Secondo il comunicato diffuso sul sito dei Comitati di coordinazione locale in Siria (LCCSyria), una rete antigovernativa che organizza manifestazioni e monitora gli attacchi alla popolazione civile, la maggior parte degli 88 morti sarebbero donne e bambini, uccisi dai colpi dell’artiglieria dell’esercito siriano.
Il Corriere della Sera ci racconta come Ali el-Sayed, 11 anni è sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia a Hula fingendosi morto.
Il ragazzino si è gettato a terra, si è bagnato i vestiti con il sangue di un fratellino ed è riuscito a rimanere immobile mentre gli assassini, descritti come uomini dalla barba lunga e rasati in testa, terminavano il lavoro. La vittima più giovane del massacro era appunto Nader, 6 anni, ritrovato con due proiettili in corpo: uno in testa e uno nella schiena. «Mi sono sparso sul corpo il suo sangue e ho finto di essere morto», ha spiegato Ali, che secondo l'agenzia aveva comunque la voce ferma. A Hula nel corso dello scorso fine settimana sono state massacrate circa 100 persone, tra le quali 25 bambini (guarda il video). La strage ha provocato vive reazioni di condanna contro il regime di Bashar-al-Assad.
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La situazione nel frattempo in Siria si è fatta ancora più critica.