Troppo cemento: la Regione boccia Monza


Il Pirellone stronca la variante al Pgt di Monza.

Con documento di 52 pagine, arrivato sabato mattina sul tavolo della giunta targata Pdl-Lega, i tecnici di Regione Lombardia hanno assestato allo strumento urbanistico adottato lo scorso ottobre fra mille polemiche un colpo durissimo.

Sei i poli strategici e 41 gli ambiti di trasformazione individuati dalla maggioranza, 314 gli ettari interessati dal progetto che avrebbe ridisegnato lo skyline del capoluogo brianzolo. Una colata di 4 milioni di metri cubi di cemento per far spazio e 35mila abitanti in più, con il forte comsumo di aree agricole, Cascinazza compresa.

L'iter di approvazione della variante, a seguito della stroncatura della Regione, diventa sempre più complicato per la giunta di Marco Mariani, che alla fine del suo mandato non ne sta azzeccando una.

Esultano i partiti d'opposizione: Roberto Scanagatti, capogruppo pd e futuro candidato sindaco per le elezioni del 6 maggio, non le ha mandate a dire: «La relazione conferma una volta di più i nostri dubbi. L'unica soluzione è che il sindaco Mariani sospenda la procedura».

Alfredo Viganò, assessore nella Giunta Faglia, aggiunge: «Sono proprio curioso di vedere cosa faranno. La relazione ci va giù pesante: dice che la variante non è conforme al piano regionale e che non risponde alla legge 12, quella che traccia le linee guida per il governo del territorio».

Da notare anche che solo qualche giorno fa il PGT di Monza aveva invece avuto il parere favorevole della Provincia di Monza, che a parole predica contro il consumo di suolo, ma in pratica aveva dato l'ok al cemento del centrodestra del capoluogo...

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