La scuola che verrà


Inizia a prendere forma il programma di Francesco Profumo per la scuola: il ministro dell'istruzione ha annunciato numerosi provvedimenti, dall'utilizzo delle tecnologie nelle classi fino all'inserimento di nuovi docenti universitari, e poi settimana corta e iscrizioni online.

Stop ai tagli
"Il periodo dei tagli alla scuola è chiuso", ha dichiarato il ministro in un'intervista. In tre anni, il governo Berlusconi ha tagliato 131 mila posti di lavoro e migliaia di ore di lezione, realizzando un 'risparmio' di 8 miliardi di euro. Nel 2012 si punterà all'utilizzo ottimale delle risorse disponibili, soprattutto quelle offerte dall'Unione Europea.

Trasparenza e iscrizioni online
Dopo il periodo oscurantista della gestione Gelmini, in cui i dati sulla scuola sono stati forniti col contagocce, Profumo gioca la carta della trasparenza, sia per il ministero sia per le scuole. In un mese di ministero Profumo, viale Trastevere ha sfornato un numero di report e pubblicazioni di gran lunga superiore a quelle rese note negli 11 mesi del 2011 di gestione Gelmini.

Scuola in chiaro
Anche le singole scuole si apprestano a diventare più trasparenti. Con il progetto "Scuola in chiaro", dal 12 gennaio i genitori avranno la possibilità di raccogliere le informazioni necessarie sulle scuole dove intendono iscrivere i figli standosene seduti comodamente a casa. E magari sfruttare la novità dell'iscrizione on line, evitando estenuanti code nelle segreterie scolastiche.

Settimana corta
"Nel nostro futuro c'è una scuola a cinque giorni, in cui i ragazzi vivano di più", ha detto Profumo sul finire del 2011. Già oggi, una consistente fetta di scuole elementari e materne optano per questa soluzione, mentre alle medie e alle superiori la settimana corta è meno diffusa (a Brugherio per le medie è già attiva da tempo), soprattutto per il carico di ore settimanali di alcuni istituti superiori che mal si concilia con cinque giorni di lezione.

Nuovo concorso e giovani insegnanti
Il ministro ha in mente un nuovo concorso per gli insegnanti, dopo l'ultimo bandito nel 1999. Il nuovo concorso dovrebbe dare la possibilità ai 247 mila precari della scuola, inseriti o no nelle graduatorie ad esaurimento, di acciuffare una cattedra a tempo indeterminato, riservando una quota dei posti disponibili ai giovani in procinto di iniziare il tirocinio formativo attivo, secondo le nuove regole lanciate dal precedente governo.

Tablet sui banchi
Il nuovo inquilino di viale Trastevere, non potendo investire sulla scuola risorse fresche, intende premere il pedale dell'acceleratore sulle nuove tecnologie e sull'aggiornamento della didattica: per questa ragione ha ipotizzato l'uso del tablet in classe, iniziando dai licei, e di coinvolgere gli insegnanti in piani di aggiornamento per svecchiare l'insegnamento.

Obbligo di istruzione a 17 anni
L'idea è quella di favorire la permanenza a scuola oltre l'obbligo scolastico per rilanciare la scuola, soprattutto nelle aree più disagiate. L'obiettivo è evitare che i ragazzi lascino la scuola in età precoce, un traguardo che si può raggiungere prolungando il percorso dell'obbligo scolastico con le qualifiche professionali. Questo consentirebbe di far entrare i ragazzi nel mondo del lavoro più maturi e più robusti, riducendo così anche l'abbandono scolastico.

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